Oggi a Roma, presso il centro congressi Frentani si riuniscono per la prima volta in Italia gli operatori professionali dell’usato in conto terzi, chiamati da Alessandro Giuliani a confrontarsi sui temi di attualità del settore per indicare possibili interventi normativi alle istituzioni nazionali e locali.
L’obiettivo è quello di focalizzare l’attenzione dei media e della politica su un settore che garantisce esternalità positive sul piano economico, occupazionale, ambientale e sociale. L’evento si inserisce all’interno di una serie di attività patrocinate da Rete ONU, la rete nazionale degli operatori dell’usato che stima in circa 80.000 le figure attive nel settore in tutta Italia.
“Il settore ha la necessità di essere riconosciuto e normato visto che pur con le complicazioni legislative è uno dei pochi che in Italia attesta ogni anno una continua crescita e garantisce nuovi sbocchi professionali e posti di lavoro.” afferma Antonio Conti, portavoce di Rete ONU.
Secondo una recente indagine Doxa, infatti, l’usato è un mercato da 18 mld di euro e il settore conto terzi si stima ne rappresenti, attualmente, il 5%. “Il mercato dell’usato in conto terzi agevola l’economia locale, in quanto stimola scambi sul territorio che reimmettono denaro utile per rinvigorire i processi economici territoriali, sostenendo un’economia a km zero”, dichiara Alessandro Giuliani, DG di Leotron e rappresentante tecnico legale di Rete ONU, animatore dell’iniziativa.
Il mercato dell’usato in conto terzi, insieme alla parte tradizionale ed emersa del settore, è anche il più vantaggioso per l’Erario, garantendo inoltre la tracciabilità di ogni singola transazione, cosa che non riesce invece a fare lo scambio tra privati in rete e quella parte del settore costretto ancora oggi nell’informalità a causa dell’assenza di una figura di operatore dell’usato riconosciuta e di regole certe.
Un mercato che assumesse regole chiare e una giusta fiscalità, potrebbe garantire alla fiscalità generale entrate 10 volte superiori alle attuali, grazie anche all’emersione degli operatori informali.
Il comparto dei negozi in conto terzi è anche quello che ha per primo introdotto sistemi di misurazione dell’impatto ambientale della loro attività. Secondo un recente studio svolto da Occhio del Riciclone, che ha analizzato oltre 200 punti vendita di un noto franchising in conto terzi, Mercatino srl, ogni singolo punto vendita riesce a riutilizzare oltre 100 tonnellate di beni in un anno (22.000 tonnellate totali), consentendo un risparmio complessivo di CO2 equivalente di oltre 100.000 tonnellate. Considerando che i negozi in conto terzi, in Italia, sono circa 3000 è facile comprendere i benefici ambientali che questo comparto riesce a garantire.
Si stima inoltre che dal 5 al 10% della produzione complessiva di rifiuti sia costituita da beni potenzialmente riutilizzabili, che ancora oggi rischiano di finire in discarica, anzitempo il loro ciclo di vita in assenza di decreti attuativi e procedure certe sulla preparazione al riutilizzo.
Usato Camp vuole dunque far luce sul mondo dell’usato in conto terzi, sulle molte lacune normative che ne ostacolano il pieno sviluppo e offrire alle istituzioni locali e nazionali il punto di vista privilegiato del settore.
Molte delle proposte di riordino del comparto dell’usato sono il frutto di una specifica bozza di legge redatta dal team tecnico legale di Rete ONU, coordinato da Alessandro Giuliani e Pietro Amico, condivisa con tutte le diverse anime del settore, i cui contenuti, per ciò che concerne il conto terzi, verranno illustrati durante il convegno.
Nel corso del convegno interverranno inoltre tecnici, esperti del settore, esponenti del mondo politico e dell’associazionismo ambientale, rappresentanti dei Ministeri preposti e coinvolti nel settore e delle istituzioni locali.