(Adnkronos) – E’ stato ucciso la notte scorsa con un’iniezione letale nella camera della morte della prigione di Huntsville, in Texas, Ivan Cantu, che da oltre 20 anni denunciava di essere stato condannato a morte sulla base di una falsa testimonianza e prove infondate. E Cantu ha usato le sue ultime parole per ribadire più volte di essere innocente dall’accusa di aver ucciso, nel novembre del 2000, il cugino e la sua fidanzata, per motivi legati allo spaccio di droga.
Ai tentativi di salvare la vita al 50enne condannato a morte hanno partecipato anche diverse celebrities, tra le quali Kim Kardashian e l’attore Martin Sheen, insieme al deputato dem Joaquín Castro e al fratello Julian, ex ministro dell’amministrazione Obama. Persino tre membri della giuria che condannò Cantu avevano chiesto che la sua esecuzioni venisse rinviata, dal momento che, alla luce dei nuovi elementi, ora avevano dubbi sulla sua colpevolezza.
La mobilitazione non è servita a nulla: lunedì scorso la commissione per la grazia del Texas ha respinto, all’unanimità, la richiesta di commutare la sentenza capitale di Cantu e anche la richiesta di rinviare l’esecuzione. Il giorno dopo due diverse corti texane hanno anche respinto la richiesta di fermare l’esecuzione, con la corte d’appello del quinto circuito che ha definito “non credibili” le nuove prove che mettevano in dubbio la condanna a morte.
Il condannato aveva poi rinunciato a presentare il ricorso alla Corte Suprema degli Stati Uniti, nella convinzione di non avere nessuna possibilità di successo. Anche se la sua legale Gena Bunn ha ribadito che le nuove prove “impugnano l’integrità del processo condotto e sollevano la possibilità che lo stato del Texas mandi a morte un uomo innocente”.
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