220 cerimonie di premiazione, 5 versioni eseguite, quasi 15mila visualizzazioni su YouTube e svariate esibizione in pubblico tra cui quella alla Cerimonia di chiusura allo Stadio San Paolo dinanzi a 35mila spettatori.
Sono i numeri che hanno consacrato il successo di “Glory”, l’inno dell’Universiade scritto dal trentottenne compositore di Napoli Stefano Gargiulo con il testo di Andrea Cavallaro. Il brano – che alterna inglese e napoletano, pop e rap – ha accompagnato la 30ma Summer Universiade Napoli 2019 fin dall’accensione della Torcia lo scorso giugno a Torino.
Da quel momento “Glory” ha attraversato l’Italia per poi arrivare in Campania dove ha animato le venue della manifestazione durante i tornei sportivi.
“L’emozione più grande l’ho vissuta al San Paolo, quando il pubblico portava il tempo: quasi 30mila persone che battono all’unisono le mani della mia canzone”, racconta Gargiulo, che ora sogna di scrivere l’inno della squadra del cuore, la SSC Napoli.
“Glory”, disponibile su iTunes, Spotify e sul canale Youtube ufficiale dell’Universiade, in poco più di un mese è stata eseguita in diverse versioni oltre a quella classica: acustica, dance, solo pianoforte e con l’orchestra del Teatro di San Carlo. “Dalle mura di casa al San Paolo”, racconta l’autore ancora incredulo del successo, “Glory è stata scelta come suoneria da molti del Comitato Organizzatore. Non è più solo un ritornello ma un vero e proprio slogan di questa straordinaria manifestazione”.
Per chi volesse riascoltarla, ecco il link della canzone https://youtu.be/NI8A7bdOHJU