UniStem Day, il lungo viaggio della ricerca sulle cellule staminali, è tornato nell’aula Ciliberto del Complesso Universitario di Monte Sant’Angelo della Federico II.
74 atenei ed istituti di ricerca, 27.000 studenti che attraverso seminari, tavole rotonde, attività di laboratorio ma anche momenti teatrali e giochi, osservando da vicino i tanti volti del mondo della ricerca scientifica, hanno dato vita al più grande evento europeo di divulgazione scientifica dedicato agli studenti delle scuole superiori.
Nato nel 2009 a Milano da un’idea della professoressa Elena Cattaneo, l’evento consolida con la decima edizione la sua dimensione internazionale, raggiungendo il numero record di 10 paesi europei coinvolti, a testimonianza del crescente interesse verso la scienza e la ricerca scientifica.
La giornata Unistem organizzata dal team dell’Università di Napoli Federico II, coordinato da Marianna Crispino, Carla Perrone Capano e Floriana Volpicelli, si è aperto con il saluto del Rettore. All’evento dell’ateneo napoletano hanno partecipato anche la Senatrice a vita Elena Cattaneo del Centro Unistem, Università Statale di Milano, che affronterà il tema: “Huntington: storie di malattia, speranza, uguaglianza”. Ci sono stati poi altri seminari di ricercatori di fama internazionale su temi di punta della ricerca scientifica, quali l’utilizzo delle cellule staminali per la cura delle leucemie a cura di Antonio Risitano, dell’Università di Napoli Federico II, la possibilità di trasformare cellule della pelle in cellule nervose di Massimiliano Caiazzo, dell’Università di Utrecht, Olanda e IGB e CNR e infine parlando di astrofisica, si spazierà dai bosoni alla vita nell’universo con Giuseppe Longo dell’Università di Napoli Federico II.
La parte centrale della mattinata è stata dedicata ai protagonisti dell’evento, i circa 600 studenti delle scuole partecipanti, alcuni dei quali si esibiranno in brevi “live sketch” ispirandosi alla ricerca sulle cellule staminali.
I seminari scientifici si alterneranno con temi sociali e culturali legati al nostro territorio: Gianluca Guida, Direttore del carcere Minorile di Nisida, ha raccontato delle speranze in chiaroscuro dei suoi ragazzi e dell’opportunità che viene data loro di imparare un lavoro durante la permanenza nel penitenziario. Infine Paolo Giulierini, archeologo e direttore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, ha parlato del progetto di aprire il museo ai giovani con attività anche legate all’arte contemporanea e alla musica.
Ha concluso la giornata un momento musicale a cura del cantautore napoletano Maurizio Capone, che da tempo utilizza come strumenti musicali oggetti di uso comune nella vita quotidiana, ma anche materiali di risulta e riciclati.