Il Consiglio Europeo ha prorogato fino al 16 ottobre 2020 le misure restrittive adottate dall’UE per affrontare la questione dell’uso e della proliferazione delle armi chimiche. Tali sanzioni, che prevedono il divieto di viaggio nell’UE e il congelamento dei beni per le persone, nonché il congelamento dei beni per le entità, si applicano attualmente a nove persone – cinque collegate al regime siriano e quattro coinvolte nell’attacco di Salisbury – e a un’organizzazione, lo Scientific Studies and Research Centre (SSRC), la principale entità del regime siriano responsabile dello sviluppo di armi chimiche.
Il 15 ottobre 2018 il Consiglio ha adottato un regime di sanzioni orizzontale per affrontare la questione dell’uso e della proliferazione delle armi chimiche quale seguito delle conclusioni del Consiglio europeo del 28 giugno 2018. Ciò consente all’UE d’imporre sanzioni a persone ed entità coinvolte nello sviluppo e nell’uso di armi chimiche ovunque, a prescindere dalla loro nazionalità e dal luogo in cui si trovano.
Le misure restrittive riguardano le persone ed entità direttamente responsabili dello sviluppo e dell’uso di armi chimiche, quelle che le sostengono con mezzi finanziari, tecnici o materiali e quelle che le aiutano, le incoraggiano o sono ad esse associate.
Questa decisione contribuisce all’azione dell’UE contro la proliferazione e l’uso delle armi chimiche, che rappresentano una seria minaccia per la sicurezza internazionale, e rafforza la proibizione globale delle armi chimiche, prevista dalla convenzione sulle armi chimiche, in un contesto in cui gli attacchi chimici sono in aumento in varie parti del mondo.