Dopo le ultime dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump su un possibile nuovo ritorno alla legge Helm-Burton, l’Unione Europea precisa la sua posizione in merito.
La posizione dell’Unione Europea sulla legge Helm-Burton
L’Unione europea deplora profondamente la piena attivazione della legge Helms-Burton (LIBERTAD) del 1996 da parte degli Stati Uniti. La decisione di attivare il titolo III, aprendo così la strada alle azioni previste dal titolo IV, viola gli impegni assunti negli accordi UE-USA del 1997 e 1998, che da allora sono stati rispettati da entrambe le parti senza interruzioni. Ciò comporterà inutili attriti e indebolisce la fiducia nel partenariato transatlantico e la sua prevedibilità.
L’Unione Europea considera l’applicazione extraterritoriale di misure restrittive unilaterali una violazione del diritto internazionale e farà ricorso a tutte le misure opportune per rispondere agli effetti della Legge Helms-Burton, anche in relazione ai propri diritti nell’ambito dell’OMC e utilizzando lo statuto di blocco dell’UE. L’UE continuerà a collaborare con i partner internazionali che hanno espresso anch’essi preoccupazione in merito.
Cos’è la legge Helm-Burton
Nel 1995, quattro anni dopo la caduta del muro di Berlino, il regime di Fidel Castro era tutt’altro che in pericolo. Stanchi di attendere il suo naturale crollo e convinti che il regime castrista rappresentasse un danno per gli Stati Uniti, il senatore Jess Helm e il deputato Dan Burton presentarono un disegno di legge che stabiliva un nuovo embargo per Cuba e le condizioni per revocarlo. Quando la legge fu approvata, il governo americano fu costretto a limitare la sua applicazione in seguito alle proteste espresse dagli altri Paesi. Barak Obama, durante la presidenza, revocò alcune disposizioni e dichiarò l’intenzione di riallacciare trattative diplomatiche con Raul Castro.
Le ultime dichiarazioni di Trump portano gli Stati Uniti in tutt’altra direzione.