Secondo l’UNICEF l’approvvigionamento d’acqua sta lentamente tornando a funzionare pienamente ad Aleppo.
Per circa un mese, 1,8 milioni di persone – 1,3 milioni nella città e 500.000 ad Aleppo rurale est; di questi: 517.000 sono i bambini nella città di Aleppo, 217.000 ad Aleppo rurale est – sono tagliate fuori dai servizi pubblici di approvvigionamento idrico.
L’ultima interruzione di erogazione di acqua ad Aleppo è avvenuta quando la stazione per il pompaggio idrico di Al-Khafsead Aleppo Orientale ha smesso di funzionare.
Grazie alle operazioni di ripristino del sistema municipale, l’erogazione di acqua sta ritornando lentamente a funzionare; ci vorranno almeno 10 giorni prima che l’acqua possa arrivare regolarmente in tutti i quartieri.
I bambini sono stati quelli maggiormente colpiti, perché sono i più vulnerabili alle malattie legate all’acqua; spesso proprio loro avevano il compito di raccoglierla.
Attualmente ad Aleppo, i bambini sono costretti a lunghe file presso i pozzi e i punti di distribuzione mentre la città continua a subire bombardamenti; tutto questo ha conseguenze negative sulla loro salute, esponendoli a rischi e sottraendo loro tempo che avrebbero potuto utilizzare per giocare o andare a scuola.
Gli ordigni di guerra inesplosi continuano ad essere una minaccia per le vite dei bambini in interi quartieri, soprattutto nella parte orientale di Aleppo.
In circa 6 anni, tutte le parti coinvolte nel conflitto in Siria hanno utilizzato la fornitura di acqua come arma di guerra: contaminando le fonti di acqua, danneggiando le infrastrutture e le stazioni di pompaggio o sottraendo carburante alle stazioni di pompaggio.
L’UNICEF e i suoi partner – compresi il Comitato Internazionale della Croce Rossa e la Mezza Luna Rossa Araba Siriana – continueranno a garantire acqua sicura ad 1 milione di persone ogni giorno, fino a quando i servizi pubblici per l’acqua ad Aleppo non saranno tornati a funzionare normalmente.
Il supporto dell’UNICEF comprende: la riparazione delle fonti per l’approvvigionamento idrico e la fornitura quotidiana di emergenza di 10 milioni di litri d’acqua per le famiglie e i bambini più vulnerabili – compresi tutti coloro che vivono in rifugi, le famiglie che ospitano le persone sfollate e 144 scuole, così che i bambini possano continuare ad apprendere.
L’UNICEF sta anche garantendo forniture e carburante per purificare l’acqua e per le stazioni di pompaggio; l’acqua è un diritto umano fondamentale e tutti i bambini dovrebbero avere accesso ad acqua sicura.
Grazie al supporto dell’UNICEF 34 scuole sono state riaperte ad Aleppo Orientale e circa 15.500 bambini hanno avuto accesso all’istruzione; all’inizio di febbraio sono state riaperte 23 scuole per 6.500 bambini.
La situazione della sicurezza ad Aleppo, anche se migliorata rispetto ad un anno fa, rappresenta ancora un problema; molti bambini raccolgono acqua, mentre dovrebbero essere a casa o a scuola.
Per quanto riguarda gli ordigni inesplosi, a dicembre 6 bambini ad Aleppo Orientale sono morti mentre giocavano con un ordigno inesploso e molti altri sono rimasti feriti.
In tutti i quartieri, molti edifici sono stati distrutti e gli ordigni inesplosi sotto gli edifici distrutti costituiscono ancora un rischio per le vite dei bambini e delle persone che continuano a tornare alle proprie case.
Da novembre, l’UNICEF ha raggiunto 80.000 bambini con informazioni sui rischi delle mine ad Aleppo.