Viktor Orban ha vinto le elezioni che si sono svolte in Ungheria domenica 3 aprile. Si appresta, così, a ricoprire il suo quinto mandato, il quarto consecutivo, il terzo con l’appoggio dei 2/3 del Parlamento. Una volta archiviata la discussione sulla campagna elettorale e le modalità di voto, totalmente a vantaggio del partito Fidesz, quale sarà il futuro dell’Ungheria nel contesto europeo alla luce di quello che stiamo vivendo?
La vittoria di Orban in Ungheria
Nonostante in Ungheria l’opposizione fosse costituita (per la prima volta) da ben sei partiti sotto la guida del sindaco di Hódmezővásárhely, Peter Marki-Zay, la vittoria di Orban alle elezioni non ha sorpreso. Il leader del partito Fidesz negli anni ha assunto sempre più il controllo dei media e ha modificato la legge elettorale a suo vantaggio. I mass media hanno trasmesso quasi totalmente la propaganda del partito in carica lasciando all’opposizione spazi minimi. Subito prima delle elezioni, poi, il premier magiaro ha modificato i distretti elettorali in modo da potersi aggiudicare la vittoria. Senza contare che, secondo la legge elettorale in vigore, per arrivare in Parlamento, l’opposizione avrebbe dovuto superare di 5-6 punti il partito di Orban. Che dire poi delle voci di brogli che girano su queste elezioni?
La propaganda
La propaganda dicevamo. Sui 500 media controllati dal governo (quasi tutta la stampa nazionale e locale e i canali pubblici), Orban ha potuto fare liberamente la sua campagna elettorale totalmente incentrata sul sostegno alla Russia contro l’Ucraina. Si è detto contrario all’invio di armi in Ucraina nonché alle sanzioni comminate alla Russia. Una questione di interesse nazionale, così come l’ha posta Orban, che a quanto pare ha avuto la meglio anche sull’invito di Zelensky a mandare a casa l’unico capo di Stato che al momento sostiene Putin. Non a caso, nel suo primo discorso dopo la vittoria, Orban ha dichiarato: “Abbiamo vinto contro il globalismo. Contro Soros. Contro i media mainstream europei. E anche contro il presidente ucraino“. La sua, ha sottolineato, è stata una vittoria eccezionale che “Si può vedere pure dalla luna, e sicuramente da Bruxelles.“
Ungheria Russia Europa
Parlando di Bruxelles, e quindi di Europa, ci spostiamo su un versante spinoso. La prima domanda che ci poniamo è: quale linea di condotta avrà ora l’Ungheria? La sua posizione è tecnicamente all’interno dell’Unione europea ma idealmente molto lontana. Ricordiamo che contro l’Ungheria è attualmente in corso un procedimento di infrazione per violazioni dello stato di diritto che potrebbe bloccare l’erogazione dei fondi del Recovery Fund. Ora, inoltre, per la sua vicinanza a Putin, anche dopo l’aggressione all’Ucraina, Orban non potrà contare sull’appoggio degli altri Paesi del gruppo di Visegrad, Polonia in primis. Riuscirà il riconfermato premier a fare dell’Ungheria un Paese in linea con i dettami comunitari e al tempo stesso mantenere i suoi rapporti con Putin?