Il melanoma è un tumore maligno e, come indica la parola stessa, è generato dai melanociti delle mucose e della cute, dai nevociti (i melanociti che compongono i nei) e, talvolta, anche dai melanociti situati in zone extracutanee (come l’orecchio interno e le meningi). La melanina, sintetizzata dai melanociti, subisce poi il trasferimento ai cheratinociti circostanti, processi stimolati entrambi dall’esposizione alla luce del sole. Mentre fino a 10 anni fa era alquanto raro, oggi il melanoma è così diffuso che rappresenta, a livello di importanza, il tumore maligno più frequente negli uomini, il settimo nelle donne. Ne sono affetti prevalentemente soggetti, allo stesso modo uomini e donne, di età compresa tra i 30 ed i 60 anni e le parti più interessate sono il dorso negli uomini e gli arti inferiori nelle donne, mentre arti superiori e volto sono colpiti con uguale frequenza. In Italia, dati alla mano, si parla annualmente di 7mila casi, a fronte di circa 1.500 decessi.
Il dermatologo rappresenta il primo valido ausilio nell’individuazione del melanoma e nel successivo percorso terapeutico. E se un ulteriore aiuto nella diagnosi venisse da un’app? Nel corso del 53esimo Congresso nazionale dell’associazione dermatologi ospedalieri italiani che si concluderà oggi, è stato presentato in tal senso un progetto di grandissima importanza. Gabriella Fabbrocini e Sara Cacciapuoti, docenti dell’Università Federico II di Napoli, e Paolo Sommella, Antonio Pietrosanto e Consolatina Liguori, docenti dell’Università di Salerno, hanno realizzato un software, poi importato in un’app mobile.
L’app si propone di essere uno strumento utile per l’individuazione delle prime lesioni della pelle, fornendo così un primo campanello d’allarme per un’eventuale neoplasia. Ora verrà distribuita a 100 dermatologi italiani per saggiarne la reale efficacia. La dott.ssa Fabbrocini ha dichiarato che il primo obiettivo è quello di dare un aiuto ai dermatologi che non hanno esperienza in dermoscopia, forte del fatto che i primi risultati ottenuti consentono di affermare che la sicurezza diagnostica del sistema è paragonabile addirittura a quella di un dermatologo esperto.
In attesa di nuove notizie, ma soprattutto dei risultati dei test, vi lasciamo un prospetto sempre utile per approcciarsi con più consapevolezza a quelle che per noi potrebbero sembrare solo delle semplici macchie della pelle.