La Corte di Cassazione ha detto oggi che l’irruzione della polizia in una scuola di Genova dove dormivano manifestanti del G8 di Genova nel 2001 fu di “inusitata violenza”, ma che non ci sono prove contro l’allora capo della polizia Gianni De Gennaro, condannato in appello nel 2010 per aver indotto a mentire sui fatti il dirigente della Questura genovese
La Suprema Corte ha reso note oggi le motivazioni della sentenza con cui nel novembre scorso ha annullato la condanna a De Gennaro per fatti legati all’irruzione della polizia nella scuola Diaz di Genova durante il G8, affermando che non esistono prove contro di lui. “Non si è acquisita alcuna prova o indizio di un coinvolgimento decisionale di qualsiasi sorta nell’operazione Diaz”, è scritto in un passaggio delle motivazioni della sentenza emessa dalla Sesta sezione della Cassazione. Secondo i supremi giudici, la decisione del tribunale che nel giugno 2010, in secondo grado, condannò il prefetto a un anno e quattro mesi per induzione alla falsa testimonianza, era “scandita da sommarietà valutativa e da palesi lacune della motivazione” e conteneva “palesi errori di diritto”. All’epoca dei fatti De Gennaro – oggi sottosegretario alla Presidenza del Consiglio – era capo della polizia. Durante il G8 di Genova, caratterizzato da manifestazioni e duri scontri con le forze dell’ordine – in cui fu ucciso anche il giovane Carlo Giuliani – la polizia fece irruzione nella scuola Diaz, dove dormivano decine di partecipanti, anche stranieri, al contro-G8, che furono picchiati e fermati senza motivo. Alcune decine di agenti e funzionari di polizia sono stati condannati per falso ideologico e lesioni gravi. Secondo l’accusa, De Gennaro avrebbe fatto pressioni sull’ex questore Francesco Colucci affinché rendesse falsa testimonianza al processo per l’irruzione. La Cassazione, nella motivazione, non mette in discussione la ricostruzione della complessiva vicenda della Diaz. In un passaggio scrive che l’intervento polizia è stato di “inusitata violenza pur in assenza di reali gesti di resistenza nei confronti delle persone, molte straniere, presenti per trascorrervi la notte”. Ma, rilevano i giudici, le indagini della magistratura hanno permesso “di chiarire subito i profili di abusività e ingiustificata durezza nell’azione portata a compimento nella scuola Diaz”.
Fonte: Reuter Italia