Ha una massa simile a quella del Sole e sta vivendo un momento cruciale del suo percorso di vita. Si tratta di unastella gigante rossa, colta dallo sguardo elettronico del telescopio Hubble nella fase di trasformazione in unanebulosa planetaria.
L’oggetto celeste, che si trova ad una distanza di oltre 5mila anni luce nella costellazione australe della Poppa (Puppis), è stato registrato con il ‘nome in codice’ di OH 231.8+04.2, ma è noto anche con il più accessibile ‘nickname’ di Nebulosa Zucca (Calabash Nebula).
La presenza di un’alta concentrazione di zolfo nella nebulosa le ha valso il meno lusinghiero nomignolo di Uovo Marcio (Rotten Egg Nebula), che rimanda al tipico odore di questo elemento chimico.
La nuova immagine, che arricchisce la nutrita ‘galleria artistica’ del telescopio NASA-ESA, è stata realizzata tramite differenti ‘scatti’ nel visibile e all’infrarosso con gli strumenti ACS (Advanced Camera for Surveys), WFPC2 (Wide Field and PlanetaryCamera 2) e WFC3 (Wide Field Camera 3).
La ‘Zucca’ è stata immortalata mentre espelle gli strati esternidi gas e polveri nello spazio circostante, dove il materiale è stato scagliato in direzioni opposte ad altissima velocità; il gas, evidenziato in giallo, si sposta con una rapidità di circa unmilione di chilometri all’ora.
Per i ricercatori l’immagine riveste grande importanza, in quanto è raro cogliere una stella in ‘agonia’, fase che, da un punto di vista astronomico, avviene in tempi molto rapidi.
Gli esperti ipotizzano che nei prossimi mille anni OH 231.8+04.2possa evolversi in una nebulosa planetaria completamente sviluppata.
Hubble, quindi, lavora sempre a pieno ritmo e, dopo aver abbondantemente superato il quarto di secolo ‘a spasso’ nel cosmo, non ha ancora intenzione di cedere le armi: lanciato il 24 aprile 1990 con lo Shuttle Discovery, sarà ancora operativo fino al 30 giugno 2021.