Si è svolta a Trieste, presso il campus Ictp di Miramare, la prima ‘School on Data Management’, organizzata dall’Istituto Officina dei Materiali (Iom) del Cnr: un’occasione per affrontare i concetti di Open Data e principi FAIR per la gestione dei dati, concetti di interesse crescente per la nuova classe di ricercatori scientifici.
La scuola di dati è stata organizzata congiuntamente nell’ambito dei progetti EUSMI e NFFA-Europe, che offrono accesso libero a diverse infrastrutture di ricerca nel campo delle nanoscienze supportando i principi di ‘scienza aperta’ come parte fondamentale della loro missione, in linea con le indicazioni del programma quadro dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione Horizon 2020. Inoltre, sempre più università, centri di ricerca e la stessa Commissione Europea incoraggiano i ricercatori a stendere un Data Management Plan all’inizio di un nuovo progetto di ricerca, che descriva la tipologia di dati che verranno acquisiti durante e dopo la fine degli esperimenti previsti, e che indichi il modo in cui verranno gestiti, descritti, analizzati, condivisi e custoditi.
I principi FAIR (Findable, Accessible, Interoperable, Reusable) sono alla base di un’idonea gestione dei dati scientifici e sono fondamentali alla qualità dell’Open Data, che persegue gli obiettivi di trasparenza, riproducibilità e affidabilità dei risultati pubblicati e favorisce il trasferimento della conoscenza e la collaborazione.
La scuola di dati ha avuto un approccio sia pratico che teorico, con brevi seminari introduttivi e tutorial in cui i partecipanti hanno potuto familiarizzare con le piattaforme di archiviazione dati NFFA Datashare ed EUSMI DRP, ospitate su server locali al Cnr-Iom. Questi strumenti, basati su Nextcloud, permettono agli utenti di accedere alle proprie misure da ogni tipo di dispositivo, di collaborare su file e cartelle in tempo reale e di operare sui propri dati e metadati grazie ad applicazioni e plugin su misura. Un ulteriore strumento figlio del progetto NFFA-Europe è la piattaforma IDRP (Information and Data Repository Platform), un catalogo on-line di dati e metadati per la comunità di nanoscienze, dove gli utenti potranno consultare e pubblicare i dati scientifici relativi ai propri progetti di ricerca. Tra gli altri strumenti all’avanguardia presentati durante la scuola, vari tipi di logbook digitale e il DAIS (Data Analysis and Interpretation Service), che consente agli utenti EUSMI di utilizzare da remoto alcuni software di analisi dati, senza doverli installare sui propri dispositivi.
Sono state, inoltre, presentate alcune storie di successo, tra cui quella del centro di ricerca multidisciplinare Elettra Sincrotrone Trieste che, in linea con le maggiori strutture di nanotecnologie, incoraggia l’Open Data: ciò è possibile attraverso una data policy rinnovata e servizi di gestione dati innovativi, come il plugin h5 nuvola, che permette di visualizzare la struttura dei propri file HDF5 direttamente all’interno della piattaforma di archiviazione dati.
La scuola di dati si è poi conclusa con una tavola rotonda su quali sono i primi passi da compiere per raggiungere gli obiettivi che l’universo Open Data si prefigge.
Ringraziamo i molteplici partecipanti, gli organizzatori e tutti i relatori: Stefano Cozzini, Irene Modolo, Elisabetta Travaglia, Augusta Cappucci, Marco Franzon, Nicolas Dintzner, Christoph Koch, Rossella Aversa, Thomas Jejkal, Roberto Pugliese, Mirco Panighel, Carlos Reis, Moreno Baricevic, Ivana Vobornik, Regina Ciancio e George Kourousias.