Cittadini e turisti alla scoperta dei grandi giardini italiani del Centro-Sud. La prossima primavera si preannuncia all’insegna del “green”: le gite fuori porta e le visite agli splendidi giardini con 500 anni di storia sono un appuntamento irrinunciabile per uomini e donne di tutte le età e di ogni provenienza. È l’horticultural tourism, settore in fortissima espansione che lo scorso anno nei grandi giardini italiani ha portato 8 milioni e mezzo di visitatori, non soltanto stranieri: i cittadini del Belpaese rappresentano circa la metà (49 per cento) di un pubblico sempre più legato ai temi del mondo delle piante e dell’ecosostenibilità.
A coordinare il movimento è Grandi Giardini Italiani, la rete d’eccellenza fondata nel 1997 da Judith Wade per valorizzare il patrimonio botanico, paesaggistico e artistico costituito appunto da parchi e giardini. Oggi, sono 140 le meraviglie “verdi” d’Italia divise in 14 regioni che fanno parte del network, un polo di eccellenza non soltanto per i numeri messi in campo, ma anche per aver dato una spinta decisiva alla qualità dell’offerta turistica e creato posti di lavoro qualificati.
Nei grandi giardini italiani si organizzano centinaia di eventi ogni anno, e sul sito internet del network è possibile conoscere e pianificare tutte le tappe del proprio viaggio: dall’acquisto dei biglietti online alle informazioni relative le singole strutture, fino agli appunti di viaggio, alle indicazioni sul come arrivare, dove mangiare e cosa fare nei pressi della struttura da visitare. Un lavoro di promozione che ha consentito all’Italia di portare il turismo di questo settore su grandi numeri.
I grandi giardini italiani della rete
Al network aderiscono giardini di tutto il territorio famosi a livello internazionale come la Reggia di Caserta, Castel Gandolfo, Sacro Bosco di Bomarzo e Le Isole Borromee, strutture sia di proprietà pubblica che privata. L’offerta nel Mezzogiorno annovera due recenti new entries: il Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa (Napoli), la prima ferrovia d’Italia che vanta un giardino botanico con piante provenienti da tutto il mondo; e il Giardino di Palazzo Cocozza di Montanara (Caserta), nel borgo medievale di Piedimonte di Casolla.
In Campania, aderiscono a Grandi Giardini Italiani anche i Giardini La Mortella e il Parco Idrotermale del Negombo sull’isola d’Ischia; e Villa San Michele sull’isola di Capri.
In Sardegna, Beranu Froriu – Il Giardino di Turri; Sella e Mosca ad Alghero.
Lo splendore dei giardini siciliani è rappresentato invece da Fondazione Casa Cuseni a Taormina; Fondazione La Verde La Malfa – Parco dell’Arte a San Giovanni La Punta; Giardino del Biviere a Lentini; Giardino di Casa Pennisi ad Acireale; Giardino di San Giuliano a Villasmundo Melilli; Le Stanze in Fiore di Canalicchio a Catania; Orto Botanico dell’Università di Catania; Orto Botanico di Palermo; Radicepura a Giarre; Tenuta Regaleali a Palermo; Villa Tasca a Palermo; Villa Trinità a Mascalucia.
In totale, sono 36 i grandi giardini nel Centro Italia e 20 nel Sud.
L’elenco nazionale è sul sito www.grandigiardini.it.
Judith Wade, fondatrice di Grandi Giardini Italiani, afferma: “In questi anni abbiamo fatto conoscere al largo pubblico in Italia e all’estero il patrimonio dei giardini italiani, strutturando una promozione organizzata e permanente. Quello verde è un turismo fuori dalle abituali rotte, tutto da scoprire. Noi permettiamo di organizzare una visita in piena comodità, visitando giardini con un alto livello di manutenzione. Il network è un fiore all’occhiello dell’offerta turistica italiana che dura 9 mesi all’anno”. La crescita del turismo culturale green ha portato inoltre alla creazione di nuovi posti di lavoro qualificati, in grado di sostenere la crescita delle proprietà, diventate a loro volta delle piccole imprese: “E’ il nostro pallino”.