La Galleria Cardi è lieta di presentare a FIAC 2019 una mostra personale del grande artista italiano Mimmo Rotella (Catanzaro, 1918 – Milan, 2006).
In esposizione circa 40 opere delle serie Blank e Sovrapitture realizzate dall’artista negli anni ’80. Questa mostra di qualità museale rappresenta una eccezionale opportunità di poter ammirare lavori raramente visibili.
I blanks, detti anche coperture, sono ottenuti partendo dal manifesto pubblicitario coperto da una velina monocroma posta a silenziarne il messaggio. Sono stati esposti per la prima volta nel gennaio 1981 a Milano, presentati dal critico francese Pierre Restany che li definisce “un terzo capitolo fondamentale del linguaggio dell’affiche”. Applicati su tela o su lamiera metallica, i blanks raggiungono dimensioni imponenti segnando un punto di rottura con i vecchi codici di riferimento di una società messa in discussione dalle tensioni degli anni Settanta. Dalle veline spesso emergono indizi dell’immagine sottostante. Dichiara l’artista “è la rappresentazione della fine di un’immagine. Dietro il blank c’è il mistero dell’immagine ormai obsoleta, la presenza appena percettibile di alcuni frammenti di questa immagine, che si può dire ormai ‘deteriorata’, come l’impressione di una latenza metafisica dell’immagine” (Rotella, 1981).
Subito dopo i blanks, Rotella approda a una nuova tecnica: la sovrapittura. L’immagine, icona riconoscibile e di dominio pubblico, è ancora centrale nella sua poetica e nel caso delle sovrapitture l’artista interviene con un gesto pittorico rude, veloce e sicuro su manifesti integri o già lacerati, unendo così la prassi pittorica – nella sua accezione più attuale, influenzata dalla Bad Painting, dalla Transavanguardia e dal Graffitismo – al linguaggio del décollage che ha caratterizzato la carriera di Rotella fin dagli esordi.
“Mi accorgo che la pittura cambia. […] Si deve tornare a una pittura barbarica di tipo semiespressionista dai colori piuttosto brutti. […] insomma un’antipittura, una bad painting che poi diventa bella pittura, buona pittura, forte, geniale, quasi magica” (Rotella, 2002).
I primi lavori così ottenuti sono esposti nella primavera del 1986 a Parma, dove i soggetti delle tele presentate spaziano da Elvis Presley a Caravaggio, da James Dean alla pubblicità del Crodino, mostrando la vitalità esplosiva che caratterizza lo sguardo dell’artista durante la seconda metà degli anni Ottanta.