Sono gli “stereotipi”, dai “se l’è cercata” ai “è un lavoro da uomo” o “è un hobby da femmina”, che ragazze e ragazzi considerano la cosa più fastidiosa da subire e che attentano a quel rispetto di genere che una in una società civile dovrebbe essere una condizione naturale e non qualcosa da conquistare volta per volta.
Ed è proprio la narrazione di questi stereotipi, declinati in modo differente, che è risultata essere il nerbo delle campagne di comunicazione “Dillo con parole nostre” realizzate, nel corso dello scorso anno scolastico (prima che il Covid mandasse tutti a casa), da gruppi di lavoro composti da ragazze e ragazzi, tra i 15 e i 18 anni, formati a scuola o presso altri centri di aggregazione.
Stereotipi: adolescenti in azione
Il progetto – ideato della associazione no-profit Laboratorio Adolescenza e sostenuto dall’Istituto Ganassini di Milano (nell’ambito della propria attività di social responsability) – ha avuto come obiettivo quello di far realizzare ad adolescenti, in totale autonomia, una campagna di comunicazione, attraverso la produzione di poster e video amatoriali, finalizzata a sensibilizzare i loro coetanei (ma non solo), sul tema del rispetto tra i generi.
“Dillo con parole nostre” – sottolinea Maurizio Tucci, presidente di Laboratorio Adolescenza – “è un format che abbiamo adottato da molti anni applicandolo a tematiche differenti. Abbiamo trattato, tra gli altri, il tema del bullismo, della donazione di sangue, della prevenzione delle malattie a trasmissione sessuale e, adesso, del rispetto dei generi, sempre con risultati di straordinaria efficacia comunicativa grazie alla freschezza dei messaggi. Gli adolescenti dimostrano ancora una volta di avere “una corda in più” specie se il target a cui la comunicazione è risvolta sono altri adolescenti”.
“Essere al centro delle relazioni umane, avere un ruolo proattivo nella formazione dei più giovani, nel miglioramento della società e fare scelte di responsabilità sociale è per Istituto Ganassini un’esigenza primaria fin dalla nascita, una parte fondamentale del nostro modello di impresa, diventata il fondamento di tutte le decisioni aziendali. È il presupposto della ricerca, dell’innovazione, del lavoro quotidiano, da sempre”. È quanto afferma Vittoria Ganassini, Responsabile della Sostenibilità di Istituto Ganassini, che aggiunge: “In questo momento sono davvero tanti i fronti che ci vedono in prima linea, a partire dalla sostenibilità a livello educational verso le generazioni future. Per questo abbiamo deciso di supportare Laboratorio Adolescenza, con l’obiettivo di promuovere e diffondere lo studio e la ricerca sugli adolescenti, sotto il profilo sociale, psicologico e medico.”
La selezione dei lavori migliori è stata fatta, oltre che da Istituto Ganassini e Laboratorio Adolescenza, da esperti di comunicazione: Carola Salvato, presidente di GWPR ITALIA (Global Women in PR Italia) e Chief Executive Officer di Havas Health & You Italy e da Massimo Tafi del Consiglio Direttivo di UNA (Aziende della Comunicazione Unite) e Fondatore di Mediatyche-Compagnia di comunicazione.
“Video e poster sono risultati tutti molto belli. – afferma Carola Salvato – Per scegliere ho applicato la regola basica della comunicazione ponendomi la fatidica domanda: quali lavori hanno più forza per superare le convenzioni e incidere su un nuovo comportamento? Quali esplicitano meglio la call to action che in questo particolare caso è senza dubbio aprirsi ad una nuova e rinnovata considerazione su quanto gli stereotipi abbiano l’abilità di bloccarci nella nostra capacità di rivelare appieno il talento, marchiandoci spesso a vita e consumando in proporzione tutta l’energia di cui abbiamo bisogno per dare vita ai nostri sogni?” Ciò di cui abbiamo bisogno è ricordarci che noi siamo molto di più”.
“La scelta non è stata facile. – ammette Massimo Tafi – Sia pure con inevitabili ingenuità derivanti dall’assoluta inesperienza, ogni lavoro aveva qualche interessantissimo spunto di originalità tanto che, al di là della selezione che abbiamo potuto fare, è proprio la visione complessiva di tutti i lavori che può risultare efficace per introdurre spunti di riflessione tra gli adolescenti ma, direi, in molti casi anche negli adulti. Dal punto di vista strettamente tecnico balza all’occhio un’interessante evidenza: a parità di non-competenza professionale (che ovviamente non era richiesta ai ragazzi), mentre nei poster il “deficit” si riscontra, nei video molto meno. Questo perché lo strumento è diventato parte integrante del loro modo di comunicare ed esprimersi. Lo fanno con tale estrema naturalezza che il risultato – considerando età e skill – ha davvero dello straordinario. Ritengo che noi esperti di comunicazione abbiamo certamente da molto da insegnare ai giovani che si avvicinano a questa professione, ma anche tanto da imparare da loro”.
La campagna di comunicazione sugli stereotipi sarà proposta alle scuole, da utilizzare come momento di sensibilizzazione sul tema, con un supporto offerto da Laboratorio Adolescenza per approfondire il dibattito con gli studenti.
I gruppi di lavoro sono stati realizzati in collaborazione con il Liceo Berchet di Milano, l’Istituto Tecnico-Liceo linguistico Claudio Varalli di Milano, la “Comunità Diana”, gestita dalla Cooperativa Sociale LULE e il “Circolo della Spada – Maestro Marcello Lodetti”. La scelta – differente da quella operata nelle precedenti edizioni di “Dillo con parole nostre” è stata proprio di coinvolgere adolescenti anche in contesti aggregativi differenti dalla scuola.