Curiosità. Quel desiderio che nasce dalla conoscenza e dal volere conoscere qualcosa che spesso e volentieri si unisce al fantastico. Questa combinazione, molte volte, porta al voler esplorare qualcosa di ignoto oppure al sovrannaturale ovvero che va oltre la realtà comunemente conosciuta e sperimentata.
Quando il fantastico incontra le parole
Fantastico, però, non vuol dire solo questo. Al giorno d’oggi, il genere letterario fantastico è uno dei più famosi e popolari attraverso racconti ed autori immortali. La fantascienza con le parole di Isaac Asimov, i racconti dell’orrore descritti da Edgar Allan Poe o le vicende fantasy narrate da J.R.R. Tolkien sono solo alcuni dei “sottogeneri” nati dal fantastico.
Il fantastico che incontro il reale
Insomma, tante trame e tanti racconti che stimolano le nostre immaginazioni e menti ma: cosa succede se fantasia e realtà si uniscono? Possono le due cose e i due concetti legarsi?
La risposta, in realtà, sarebbe vasta e molto lunga ma si può trovare un esempio molto particolare. Parliamo di “Magia e Massoneria”, un’opera a firma di Salvatore D’Ascia. Questo saggio vuole affrontare il tema della magia unito al tema della massoneria. L’opera, edita da “Edizioni Mediterranee”, ha molti pregi fra questi:
– L’essere priva di tecnicismi di sorta rendendola quindi molto “mainstream”
– Il continuo voler domandare ma anche rispondere ad alcuni interrogativi senza avere la pretesa di volersi porre al di sopra di tutti o del lettore.
Alla scoperta dell’autore
Per capire al meglio l’opera, abbiamo avuto l’occasione di poter rivolgere lo scrittore stesso ovvero Salvatore D’Ascia che ricordiamo essere medico-chirurgo, specialista di cardiologia ed Aritmologia e vincitore del premio RAI “La Giara” nel 2013 e nel 2014.
Lei da medico, giornalista, scrittore che finora ha esplorato i temi del fantastico, come mai ha voluto affrontare il tema tanto vasto della Massoneria unito a quello della Magia?
“Domanda molto vasta e quindi difficile rispondere in maniera non noiosa… Ci proverò dunque con delle provocazioni: del resto che gusto ci sarebbe a parlare di esoterismo senza un pizzico di verve? Poiché nell’immaginario dello studioso questi temi sono seri, ma nell’immaginifico profano, invece, essi appaiono confusi e quindi provocazione numero uno: in effetti non penso che magia e massoneria siano temi tanto vasti e quindi la vastità dell’argomento è più che altro dovuta alla ingenuità di chi lo affronta, con uno studio sommario. In effetti, la mancanza di studio frontale per l’esoterismo fa spesso questo scherzo, anche ai dotti, ed è quindi la mescola degli argomenti a ingigantire il tutto, ma se invece contingentiamo questi temi in precisi contenitori, con un metodo ordinato, sveleremo che non sono poi così grandi e del resto che esistono strutture che aiutano nella loro comprensione. Provocazione numero due: in effetti non l’ho fatto, non ho affrontato questi temi, poiché questo saggio non approfondisce la storia o la struttura delle obbedienze magiche o massoniche, ma solo le utilizza come filtro per svelare i temi di iniziazione e tradizione. E del resto, terza provocazione: il termine “fantastico”, riferito alla mia scrittura è fuorviante, poiché nella scrittura empatica, i romanzi insomma, ho sempre rispettato una forte base cronachistica, spesso autobiografica e questo percorso è presente anche in questo saggio. Giusto ad esempio, l’antropologa Gatto Trocchi già dagli anni 90 identificava in Italia oltre 800 sette ed organismi para-religiosi: gruppi magico-meditativi, cavalierati, libera muratoria, e si deve tener conto anche delle obbedienze criminali, che hanno forte struttura ritualistica e quindi perché non affrontare questi temi? Quasi ovvio, anzi, per chi come me ritiene la scrittura il filtro più attento del mondo che si vive, o addirittura della vita in generale”.
Quanto sono importanti i simboli e i loro significati?
“Altra domanda immensa, alla quale tuttavia darò una risposta sintetica: per alcuni i simboli sono il linguaggio di Dio. Ovvero un linguaggio pre-logico, pre-umano, folgorante ed empatico e del resto “caricabile” da diverse energie e per diversi scopi. Al di fuori della loro interpretazione, tuttavia, e del loro vasto studio, in ogni cultura e dalla nascita letterale dell’uomo i simboli sono presenti come “mezzi di riunione” da cui l’etimologia “symbállÅ”, ovvero “metto insieme”. I simboli quindi riuniscono: al visibile e all’invisibile e quanto è importante farlo?”
Lei parla di rapporto fra egizi, astronomia, astrologia e massoneria. Qual è il ”fil rouge” che li unisce?
“Ho capito: le domande vaste sono un vizio! Proviamo ancora con semplicità: si può tracciare una continuità tradizionale, storia del pensiero e non dell’uomo, tra le prime civiltà umane esistite e l’attuale, nella quale opera anche la Libera Muratoria. Tale continuità, del resto, può essere utilizzata per spiegare il mondo contemporaneo e aiutare a muoverci in esso: così complicato e veloce e spesso senza guide. Ebbene, io ho trovato tracce di tale continuità affrontando la tradizione egizia alla quale sono appassionato e tuttavia studi differenti si concentrano sulle tracce orientali (ad esempio indiane), sugli imperi precedenti l’egizio (ad esempio il sumero), o relativamente più recenti e continuativi (ad esempio il semita). L’astronomia, del resto, fornisce una interpretazione naturalistica di tutti i culti, religione o esoterismi che siano, e per alcuni è più fascinosa che per altri. Io, ad esempio, non ne sono un grande appassionato, sebbene la tratti proprio perché scienziato e in ragione del suo ruolo nel passato. L’importante, tuttavia, è utilizzare più mezzi a nostra disposizione creando inter-disciplinarietà: storia, storiografia, mito, scienza e tentando inoltre di connetterli tra loro, senza sminuirli ne confonderli, ma piuttosto ottenendo la completezza degli opposti”.
Non è un libro per iniziatici e lo testimonia il linguaggio che lei usa?
“Tutti i libri possono essere iniziatici: non è il testo scritto, ma il cuore di chi legge che fa la differenza! Non esistono manuali in esoterismo, così come non esistono manuali della fede, ma solo e semplicemente l’iniziato ed il fedele leggeranno differentemente rispetto ad un profano. E ci rifletteranno differentemente: più intensamente e per più tempo e lo utilizzeranno differentemente, sia in termini di scopo che di intensità, talvolta condividendone il pensiero, e sia per sè stessi che per gli altri. Uno scritto è qualcosa di potente, ma solo per chi sa renderlo segreto”.
Questo libro avrà un seguito?
“Un romanzo non si termina mai, ma semplicemente si abbandona. Un testo razionale, del resto, pure lo si abbandona, ma con meno remore, poiché la trattazione degli argomenti può essere certo migliorata e ad esempio lo stesso testo può evolversi in una seconda edizione e tuttavia trovo più interessante provarsi in un nuovo argomento: una nuova sfida a 360 gradi. Escludendo le monografie i saggi su cui sto lavorando si intitoleranno Imitatio dei e La magia del conflitto e solo sfiorano gli scritti attuali, tentando invece di allargare riflessioni ad abissi più profondi”.
Insomma, un libro tutto da leggere e da scoprire per addentrarsi nel mondo della massoneria ma più semplicemente un viaggio per comprendere, in questo caso, il mondo iniziatico.