Il fascino del Mezzogiorno
In Viandanti di Cardone e Scarfiglieri edito da LFA Publisher, il lettore si addentra, proprio come un viandante, nelle terre del sud Italia.
Viandanti, Itinerario storico, culturale e mitologico alla scoperta del Mezzogiorno di Giovanni Cardone & Marco Scarfiglieri con la Prefazione di Rosario Pinto, è un saggio che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine. Abbiamo subito la sensazione di addentrarci in un mondo unico, fatto di storia, tradizioni antiche, riti, culti e racconti, ma anche di personaggi illustri che hanno legato la propria a vita a queste terre. Gli autori del saggio ci ricordano che il Mezzogiorno è sempre stata una terra ricca di storia, fascino e mistero, dove certi culti e riti possiamo dire che facciano parte dell’identità popolare, della sua anima.
Viandanti di Cardone e Scarfiglieri ci accompagna in luoghi simbolo, ci parla di Caravaggio, di leggende, del Mito sibillino, dei culti religiosi in Sicilia e in Sardegna, di cucina nell’antichità e di molto altro.
Giovanni Cardone è saggista, storico dell’arte e critico d’arte, docente di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea presso istituzioni universitarie e di alta formazione. Nel 2014 diviene Accademico Onorario Università Svizzera Italiana, mentre nel 2015 gli viene conferita la Laurea Honoris Causa in Storia dell’Arte presso l’Università Svizzera Italiana, dove è membro del Senato Accademico. Ha scritto di recente Astrattismo e Futurismo Idee per un rinnovamento della ricerca artistica dell’esordio del ‘900, Valori Plastici e il Clima di Ritorno all’Ordine in collaborazione con Rosario Pinto, editi da Printart Edizioni Salerno. Da saggista ha scritto per Prospettiva Editrice Riti e Rituali a Napoli in Campania e nel sud Italia e Peregrini a cura di Giovanni Cardone edito da Santelli Editore.
Marco Scarfiglieri è uno storico, saggista, editor, agente letterario, giornalista pubblicista, opinionista per la trasmissione Rai Passato e Presente. Curatore del Progetto Editoriale e Saggista di Peregrini. Cammino tra i culti, i riti e i rituali del Mezzogiorno d’Italia, edito da Santelli (2021). Redattore e responsabile dell’area culturale per il magazine online «Terre di Campania» dal 2015. Dal 2015 al 2019 da freelance è editor e curatore dei contenuti culturali di numerosi progetti e iniziative dell’agenzia di comunicazione e marketing Sema. Cantautore, nel 2021 lancia i suoi primi singoli, Campo di Stelle e Guarigione.
Il prof. Cardone è stato già nostro ospite in occasione della pubblicazione di Peregrini e oggi è nuovamente con noi per parlarci dell’ultimo saggio, Viandanti:
Viandanti di Cardone e Scarfiglieri
Quando è nata la sua profonda passione per la tradizione e la cultura popolare?
L’incontro con la cultura popolare risale al 1991 quando avevo venti anni e iniziai a recitare la Cantata dei Pastori interpretando prima il cacciatore, poi il pescatore, in un’altra rappresentazione Giuseppe e infine Razzullo, ma non nella Cantata dei Pastori, quanto nella Cantata di Natale che si ispirava al Presepe di Cuciniello e Farina, che oggi possiamo ammirare presso il Museo di San Martino a Napoli. In quel momento è nata la mia profonda passione per la tradizione. Negli anni ho partecipato a tantissime feste dove ho appreso dai cantori l’arte della Tammorra, i suoi simboli sacri e profani.
In seguito ho iniziato ad approfondire gli studi, imbattendomi nella figura di Roberto De Simone, facendo tesoro della sua Gatta Cenerentola. Poi, grazie a un amico, ho conosciuto la pizzica e la taranta, sono stato a Lecce, Melpignano, visitando tutto il Salento. Poi negli anni 2000 ho fatto tappa in Sicilia dove ho scoperto la figura di Giuseppe Pitrè primo etno-antropologo italiano, sono stato a Palermo, patria della festa di Sant’Agata, poi a Siracusa, Trapani, Enna, Noto e tanti altri paesi che mi hanno permesso di comprendere le bellezze non solo artistiche ma principalmente etnografiche di questa sorprendente isola.
La premessa del suo libro si apre con la storia di Caravaggio. Perché avete scelto di iniziare il saggio proprio con questo grande pittore?
In un testo all’insegna del viaggio in tutte le sue sfaccettature, non avremmo non potuto che lasciare il proemio a un viandante per eccellenza, un uomo che ha visto nel viaggio gran parte della sua esperienza umana, esistenziale, professionale e artistica, Caravaggio per l’appunto. Viandante errante e rivoluzionario che ci ha preceduti sulle vie del Mezzogiorno.
Come è nata la sua collaborazione con Marco Scarfiglieri?
Una collaborazione nata con la pubblicazione Peregrini, opera edita da Santelli e uscita nel marzo 2021. In quell’occasione invitai Marco Scarfiglieri, storico, giornalista e saggista, a prendere parte all’opera con un contributo saggistico. Non solo scrissi quattro saggi, ma curo il progetto editoriale dell’opera scegliendone anche il titolo. Da lì non ci siamo più separati, stringendo un legame editoriale, professionale, ma soprattutto umano e amicale. Ed ecco quindi Viandanti.
Ne Viandanti grande spazio è dedicato all’opera del famoso antropologo Ernesto de Martino. Qual è il messaggio, la riflessione o il contributo più importante che lei ha tratto dallo studio di De Martino e che si è rilevato fondamentale per il suo lavoro?
In un’opera che mette al centro il viaggio, la conoscenza dell’altro, di molteplici culture e innumerevoli modi di intendere l’esistenza e la storia, ci è sembrato doveroso lasciare spazio a una figura come Ernesto de Martino. De Martino è sempre stato un maestro nello scrutare nel dettaglio le culture primitive, realtà di cui non è possibile rintracciare testimonianze storiche dirette e il cui contesto è di ardua ricostruzione.
Il messaggio più importante della ricerca demartiniana? Non vi è cultura, specie quella occidentale, che possa avere la presunzione di non correre il rischio della perdizione. Viceversa, dovrebbe prendere consapevolezza dei potenziali pericoli. Solo così potrà porsi nella condizioni di affrontarli e, perché no, superarli.
Nel suo saggio c’è anche una parte dedicata alla tradizione culinaria. Nel testo lei dice che i napoletani anticamente erano chiamati mangiafoglie e mangiamaccheroni. Ci racconta brevemente le origini di questi due soprannomi?
Lo spiega bene Marco Scarfiglieri in uno dei saggi da lui curato, Cucina a Mezzogiorno. Una panoramica sulle origini dell’alimentazione e della cucina napoletana, tra le più rinomate al mondo. Il regime alimentare del Medioevo, monotono (pane, farinate d’avena, polenta e pasta), misero di carne (piuttosto costosa, considerata l’alimento più prestigioso, per lo più presente sulle tavolate dei più abbienti e dei nobili), fu stravolto dalla inaspettata scoperta dell’America. Fecero la loro comparsa nel Vecchio Continente: lo zucchero di canna, il cacao, il caffè, il tea, i pomodori. I terreni europei conobbero così le coltivazioni di mais e patate, dall’alta resa sul piano agricolo, ricche di sostanze nutritive.
Tra la seconda metà del XVIII secolo e la prima del successivo, allora, vi fu una vera e propria svolta nella storia alimentare europea mettendo la popolazione parzialmente al riparo dalle carestie, stroncando il tradizionale rapporto, instabile e negativo, tra aumento demografico e quantità di alimenti a disposizione. Questo il quadro che andò delineandosi: nell’Europa centro settentrionale a dominare erano i Mangiapatate; nell’Europa meridionale e sud orientale si faceva abuso della polenta; nel Mezzogiorno d’Italia dal pane e i cavoli si passò ai maccheroni, da mangiafoglie i meridionali divennero e furono stereotipati come mangiamaccheroni.
Invogliamo il pubblico alla lettura del suo libro. Ci può dire cosa troveranno i lettori nel suo saggio per cui vale la pena acquistarlo?
Viandanti, non è solo un titolo, lo siamo noi autori, lo sono gli uomini tutti. Noi viaggiamo, camminiamo, continuamente, la vita è una scoperta. Bene, questo libro è un po’ questo, un andare e venire per la nostra terra e lungo il corso della sua storia, tra storie note e meno note, in compagnia di personaggi illustri, uomini qualunque, e, perché no, insieme a noi autori, noi stessi conoscitori e scopritori come i potenziali lettori.