Un terzo della spesa di italiani e stranieri in vacanza in Italia è stato destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per acquistare prodotti enogastronomici. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento alla diffusione dei dati Istat sull’aumento degli arrivi e le presenze negli esercizi ricettivi italiani nel 2015 dai quali si evidenzia nell’anno di Expo una crescita maggiore per gli esercizi extra-alberghieri.
Non è un caso che l’Italia sia leader mondiale nell’agriturismo con oltre 6 milioni annue presenze stimate nelle 21.744 strutture presenti lungo tutta la Penisola. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo è la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi italiani che però hanno qualificato notevolmente la propria tradizionale offerta di alloggio e ristorazione con servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti, come l’equitazione, il tiro con l’arco, il trekking o attività culturali come la visita di percorsi archeologici o naturalistici, ma anche corsi di cucina e wellness.
Il cibo si consolida come componente determinante della vacanza Made in Italy. Complessivamente tra il consumo di pasti nella ristorazione (14 miliardi) e l’acquisto di prodotti alimentari nei negozi e nei mercati (12 miliardi), i turisti italiani e stranieri hanno speso per cibo e bevande circa 26 miliardi di euro su un totale di 75 miliardi del fatturato turistico complessivo. Si tratta della principale voce del budget delle vacanze che ha superato persino quella dell’alloggio.
Un risultato reso possibile dal primato nell’enogastronomia conquistato dall’Italia che puo’ contare sul primato europeo con 281 prodotti a denominazione di origine (Dop/Igp) riconosciuti dall’Unione, 405 vini Doc/Docg e oltre 6.600 fattorie dove acquistare direttamente dagli agricoltori di Campagna Amica, senza dimenticare le centinaia di città dell’olio, del vino, del pane ed i numerosi percorsi enogastronomici, feste e sagre di ogni tipo.
Una passione che riguarda anche l’acquisto di souvenir con più di un italiano su quattro (28 per cento) che torna a casa con specialità alimentari tipiche da gustare al rientro o da donare a parenti ed amici.