Che tempo (magnetico) farà sulla Terra? Ce lo dice il Sole – o meglio – contribuirà a spiegarlo un modello messo a punto dai ricercatori dell’Università del Michigan, in grado di mappare il percorso delle particelle espulse dalla nostra stellamentre viaggiano verso la Terra.
L’ambiente spaziale che circonda il nostro pianeta può essere “scosso” dalle violente attività in atto sul Sole: gigantesche nubi di plasma, principalmente protoni ed elettroni, generate nel corso di spaventose espulsioni di massa coronale e cariche di energia elettromagnetica, possono interagire con il campo magnetico terrestre, provocando ricadute sulla meteorologia spaziale, ad oggi difficili da prevedere.
Il nuovo strumento, battezzato EEGGL– Eruptive Event Generator (Gibson and Low) – e sviluppato a partire da un più ampio modello che descrive dettagliatamente la corona (la parte più alta dell’atmosfera del Sole) e l’ambiente interplanetario, traccia il percorso attraverso lo spazio delle nubi “magnetiche” espulse durante gli eventi solari e ne ricostruisce la configurazione al momento dell’incontro con la Terra.
EEGGL – pronunciato “eagle”, come aquila – è stato indicato dagli autori come “modello dei principi primi“, perché desunto daicalcoli di fisica fondamentale che descrivono le proprietà del plasma e dell’energia elettromagnetica mentre viaggiano nello spazio.
La nuova simulazione, in combinazione con i vecchi studi basati sulle osservazioni realizzate da satelliti come SOHO e STEREO, che calcolavano le proprietà cinetiche delle particelle eruttate dal Sole, potrà fornire un quadro dettagliato sulle attività della nostra stella e aiutare a prevedere con maggior precisione in che modo esse influenzeranno la meteorologia spaziale che a sua volta condiziona la vita sulla Terra.