Tanto tuonò che piovve, si diceva una volta, ma per far piovere a Napoli il provvedimento di sospensiva del sindaco De Magistris a seguito della condanna in primo grado per l’ìnchiesta Why Not ci è voluto davvero pochissimo.
Nel volgere di alcuni giorni dall’emanazione della sentenza il Prefetto di Napoli ha di volata notificato il provvedimento, a mezzo degli organi di polizia a casa, al Presiedente del Consiglio Comunale prof. Pasquino affinchè stamane potesse rimetterlo direttamente nella mani del sindaco e farlo controfirmare per accettazione, cosa che sia l’uno sia l’altro hanno fatto.
Una rapidità che fa onore alle istituzioni coinvolte ma che mette ancora una volta in luce il fatto inconfutabile che, anche in Italia, quando si vogliono fare le cose si fanno. Da un lato l’annosità delle farraginose procedure giudiziarie che ci mettono anni per fare tre passi e poi la rapidità del baleno nella notifica del provvedimento.
Bizzarro Paese l’Italia.
Del resto tutti, ma proprio tutti, avevano volto il loro sguardo verso Napoli – nel senso delle istituzioni, s’intende-: dal presidente Napolitano, al presidente Grasso, al ministro Alfano. E’ sembrato subito che sbattere fuori da Palazzo San Giacomo il De Magistris fosse diventata una priorità basilare per il prosieguo della vita democratica di questo Paese.
Noi non discutiamo le sentenze, né diciamo se ha ragione il sindaco a “resistere, resistere, resistere” o gli altri ad essere così prontamente zelanti e ligi nell’applicazione delle norme; riflettiamo solo sul fatto che di colpo, in un Paese dove nulla funziona tutto comincia a girare con la precisione di un orologio svizzero.
Lasciamo a De Magistris agire per difendersi ma legittimamente ci poniamo una domanda: ma Napoli in tutto questo che farà? Finora sappiamo che a fare funzioni sarà il vice sindaco Sodano ma con quali poteri effettivi? Napoli, nelle condizioni in cui è, può permettersi un ‘sindaco sospeso’ è un facente funzioni?
I posteri registreranno l’ardua sentenza ma nel mentre i problemi della città chi li affronterà? De Magistris, forse, non ha brillato in questi quasi tre anni di mandato amministrato ma era pur sempre il sindaco eletto dal popolo con una maggioranza schiacciante e che portava avanti un suo programma politico – condivisibile o meno -.
Ora, come il marito che per far dispetto alla moglie se lo taglia, la città viene gettata dalle istituzioni nazionali in pasto a quei lupi che, già famelici, guardano con ghigno sornione Begnoli e non solo.
Ancora una volta Napoli viene vilipesa da chi dovrebbe tutelarla e si applica la legge dei due pesi e due misure, e se da un lato Renzi si accomoda al Nazareno per concludere patti vincolanti per lo sviluppo futuro del Paese con Berlusconi fresco di condanna in terzo grado, in maniera uguale e contraria il sindaco di Napoli viene spedito a casa a pedate. Deve averla fatta davverogrossa caro De Magistris perchè ce l’abbiano così con lei e se la prendono pure con la città.
Bizzarro Paese l’Italia!