Coniato esattamente 100 anni fa, il termine “genoma” ha aperto la strada a studi che hanno rivoluzionato le nostre vite permettendo di svelare gli aspetti più complessi dei meccanismi evolutivi, dello sviluppo dei singoli organismi e della biodiversità di tutte le forme di vita presenti sul Pianeta. Non solo, le ricerche sul genoma hanno anche profondamente modificato la medicina e la comprensione del ruolo dell’ambiente nella modulazione dell’espressione genica (epigenetica), fino a consentirci di identificare la presenza e le caratteristiche di microorganismi patogeni, come di recente accaduto per il Coronavirus.
Per celebrare il primo secolo del genoma l’Accademia delle Scienze detta dei XL e la Stazione Zoologica Anton Dohrn – Istituto Nazionale di Biologia Ecologia e Biotecnologie Marine promuovono il simposio internazionale “100 anni di ricerche sul genoma: sfide future per la salute del Pianeta e dell’Uomo”. L’evento comprende due giornate, la prima si è tenuta oggi 13 settembre a Napoli presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn.
La prossima si terrà mercoledì 15 settembre a Roma presso la sede dell’Accademia delle Scienze detta dei XL e nell’adiacente giardino del parco pubblico di Villa Torlonia.
A illustrare la storia, l’impatto e gli scenari del secolo del genoma sono stati e saranno alcuni tra i più autorevoli scienziati al mondo, chiamati a spiegare in che modo il genoma abbia impattato sull’intero spettro delle conoscenze scientifiche, e a indicare le buone pratiche, le iniziative e le risposte scientifiche internazionali che grazie agli studi sul genoma sono state sviluppate per contrastare la pandemia mondiale di questi mesi.
“La genomica, così come tutte le scienze della vita – spiega Roberto Danovaro, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn – è cresciuta esponenzialmente nel corso di questi decenni. Oggi la genomica permette di sequenziare il genoma umano e rivelarne i segreti, di combattere le pandemie, come quella da COVID, e identificare le soluzioni per la cura dei tumori. Questo convegno è l’occasione per fare il punto su quanto fatto nell’ultimo secolo, prendendo spunto dal fatto che il termine genoma è stato coniato da Hans Winkler durante le sue attività di ricerca presso la Stazione Zoologica Anton Dohrn e l’Università di Napoli. Ma è anche l’occasione per fare il punto sul futuro della ricerca in questo settore e sull’importanza di un approccio supportato da un’etica scientifica robusta per affrontare le ricerche in futuro”
Nel corso dei lavori sono stati commemorati gli scienziati Gaetano (Nino) Salvatore e Giorgio Bernardi, già Presidente della Stazione Zoologica, ideatore dell’iniziativa.
Le due giornate vedranno anche un focus sulla science diplomacy sul ruolo della divulgazione scientifica, con la partecipazione, sempre in modalità mista (di persona o con collegamenti online) di scolaresche, studenti universitari e giovani ricercatori italiani e stranieri chiamati a riflettere sulla comunicazione di temi cruciali per il futuro dell’umanità e del Pianeta alla luce di un nuovo umanesimo nutrito dai progressi scientifici legati al genoma.