L’Area di ricerca del Cnr di Genova ha ospitato il primo incontro del comitato di pilotaggio del progetto Interreg marittimo Italia-Francia ‘Monitoraggio adattivo in tempo reale con automatizzazione del campionamento – Aree costiere portuali’, (Matrac-Acp), coordinato dall’Istituto di studi sui sistemi intelligenti per l’automazione (Issia-Cnr) con la partecipazione dell’Istituto di matematica applicata e tecnologie informatiche (Imati-Cnr), il dipartimento di scienze della Terra, dell’ambiente e della vita (Distav) dell’Università di Genova e l’Institut français de recherche pour l’exploitation de la mer (Ifremer).
Il progetto ha l’obiettivo di accrescere la protezione delle acque marine nei porti attraverso avanzati protocolli di monitoraggio basati sull’utilizzo di sistemi robotizzati ad elevata automazione: saranno cioè impiegati veicoli robotizzati di ultima generazione per effettuare attività di monitoraggio delle acque e attività di campionamento.
Oltre che garantire un monitoraggio più efficace, ripetitivo e accurato grazie all’utilizzo di procedure omogenee e soluzioni tecnologiche ‘scalabili’, le tecnologie utilizzate sono conformi alla normativa vigente sull’utilizzo di veicoli robotizzati nelle acque marine, dotando i porti di sistemi efficaci per fronteggiare situazioni di emergenza minimizzando il rischio per gli operatori umani, e di migliorare le prestazioni ‘tradizionali’ tramite il supporto della robotica.
L’attività sarà validata in collaborazione con le autorità portuali di Genova e di Tolone, città sedi di eccellenze a livello europeo e mondiale nel settore della ricerca sulle tecnologie robotiche e di automazione nel settore marino-marittimo. La presenza dei laboratori di robotica marina del Cnr e di Ifremer – che vantano una cooperazione ventennale nell’ambito di progetti di ricerca europei – e di porti commerciali di grande rilevanza all’interno della zona transfrontaliera rende possibile lo sviluppo di tecnologie e protocolli di monitoraggio innovativi, in grado non solo di contribuire al miglioramento dell’impatto ecologico ed ambientale dei porti sulle città e le coste limitrofe, ma anche di aprire la strada alla produzione di nuovi servizi e prodotti da parte dell’indotto di Pmi presenti sul territorio.
L’approccio transfrontaliero permette, infine, di proporre soluzioni tecnologiche, procedurali-operative e normative estendibili a livello europeo.