Per la terza edizione di La Statale Arte, l’Università degli Studi di Milano, in collaborazione con la galleria Lorenzelli Arte, ospita Un prato in quattro tempi, un work in progress lungo due stagioni che Paolo Icaro ha progettato per il campo del Cortile della Ca’ Granda e che prevede il coinvolgimento attivo degli studenti dell’Ateneo.
Pietro Paolo Chissotti – Icaro dal 1958, quando il suo maestro, lo scultore Umberto Mastroianni, per distinguerlo da due fratelli scultori omonimi attivi nella stessa Torino (dove Icaro nasce nel ’36) gli suggerì di cambiare il nome: “Da oggi ti chiami Icaro: vola, vola, vola!” – per questo nuovo lavoro pensa di scolpire la terra: una terra che verrà rispettata, osservata nei suoi ritmi, piegata solo in ultimo per un disegno finale.
Il titolo pone l’accento sull’unità della materia che l’artista modifica, facendole acquisire nuovi valori semantici – un prato – e sui quattro tempi dell’intervento trasformativo, quattro fasi in cui la natura compie un ciclo autonomo di crescita: il dissodamento, la rastrellatura, la semina e i tagli.
Un ciclo di progressiva purificazione del suolo – dagli infestanti, dall’intervento umano – che culminerà, alla fine, con un segno di Icaro: una geometria, una spirale quadra, già proposta dall’artista in Etcoetera (Square Spirals) del 1978, una forma continua, di tradizione classica e mediterranea, che diventa misura di uno spazio concreto.