Aggiungi l’acqua agli ingredienti e voilà… Ecco… la Luna! La “ricetta” perfetta per un tuffo artificiale nel passato del nostro satellite prevede un mix di elementi – titanio, calcio, ferro, alluminio, magnesio, ossigeno e silicio – e un pizzico di H2O, il tutto sottoposto a certe condizioni di temperatura e pressione.
La ricerca
Lo ha scoperto un team di ricercatori della Vrije Universiteit Amsterdam – il polo universitario della capitale olandese – che ha tentato di ricostruire in laboratorio l’aspetto primordiale del satellite naturale per scoprire come esso si sia formato.
Lo studio, pubblicato su Nature Geoscience, ha preso in esame le caratteristiche della crosta del piccolo corpo celeste, costituita perlopiù da plagioclasio – un minerale comune, reperito anche nella crosta terrestre, nato dalla cristallizzazione del magma.
Per svelare l’enigma della genesi e della composizione della Luna, gli scienziati hanno provato a ricreare il materiale in laboratorio: un po’ di questo, un po’ di quello, hanno aggiunto uno alla volta tutti gli elementi che compongono il plagioclasio alieno, per poi sottoporre il composto alle stesse condizioni di pressione e calore che immaginano aver caratterizzato le prime fasi di vita lunare.
Ma il risultato è stato insoddisfacente, il minerale artificiale era troppo spesso per assomigliare all’originale. Il gruppo di ricerca ha eseguito l’esperimento più volte fino a quando non ha ottenuto la ricetta per un plagioclasio lunare perfetto: l’ingrediente segreto? L’acqua!
Ulteriori studi potranno consentire agli esperti di approfondire l’argomento, per valutare da una diversa prospettiva l’ipotesi di una nascita simultanea Terra-Luna, di una genesi simile dei due oggetti e dell’arrivo del prezioso liquido sul nostro pianeta attraverso le comete.