Un pittore russo famoso in tutto il mondo è senza dubbio Vasilij Kandinskij. Primo vero esponente del movimento astrattista, Kandinskij trasse la sua ispirazione dal movimento impressionista. Visse la sua vita in gran parte lontano dalla Russia.
Il pittore russo Vasilij Kandinskij
Nato a Mosca nel 1866, Vasilij Vasil’evič Kandinskij visse la sua infanzia e adolescenza a Odessa. Grazie a una zia fu iniziato alle arti: disegno e musica. Si laureò in Giurisprudenza ma 30 anni decise di trasferirsi a Monaco di Baviera per studiare arte. Da allora si susseguirono tante esperienze che contribuirono a dare forma alla sua arte. nel 1911, insieme a Franz Marc, diede vita al gruppo avanguardista Deir Blaue Reiter (Il cavaliere azzurro). Quando in Russia scoppiò la rivoluzione, si stabilì a Mosca dove lavorò per il Commissariato del Popolo per l’Educazione. Nel 1921 lasciò Mosca e tornò a Berlino dove insegnò decorazione murale presso il Bauhaus. Nel 1933, l’avvento del nazismo mise fine anche a questa esperienza e non solo. Il nuovo regime condannò le avanguardie ritenendola arte degenerata. Mise all’asta le opere di Kandinskij, che andarono per lo più a collezionisti stranieri. Il pittore fu, infine, bollato come bolscevico per la sua opera prestata in patria durante la rivoluzione. La sua ultima tela risale al 1942. Morirà due anni dopo a Neuilly-sur-Seine, alle porte di Parigi.
Cos’è l’astrattismo
Kandinskij può essere considerato il padre dell’astrattismo di cui fu anche teorico. L’astrattismo si distingueva dalle altre forme d’arte perché cercava di rappresentare il mondo in modo non figurativo, ovvero senza ricorrere a forme riconoscibili. Gli artisti astratti esprimevano idee, emozioni e concetti attraverso l’uso di linee, colori e forme puramente astratte. Questi elementi erano utilizzati per creare una composizione che non aveva una rappresentazione diretta del mondo reale, ma piuttosto cercava di rappresentare una realtà interiore o una visione dell’universo. L’astrattismo cercò di liberare l’arte dalle convenzioni e dalle limitazioni imposte dalla rappresentazione realistica e di creare un’esperienza estetica più pura e universale.
Kandinskij e l’astrattismo
La pittura di Kandinskij, apparentemente incomprensibile, seguiva in realtà regole precise. Ogni colore aveva un preciso significato in relazione a un emozione. Tra le sue opere più famose ricordiamo:
“Composizione VIII” (1923), considerata una delle creazioni più complesse di Kandinskij, in cui l’artista ha cercato di creare un’immagine di armonia universale attraverso l’uso di forme e colori.
“Giallo-rosso-blu” (1925) che rappresenta un punto di svolta nella carriera di Kandinskij, in quanto ha introdotto una forma di arte completamente astratta, che non cercava di rappresentare oggetti del mondo reale.
“Composizione VII” (1913): una delle prime opere di Kandinskij in cui ha abbandonato completamente la rappresentazione figurativa a favore di forme e colori astratti.
“Improvisation 28” (1912): creata in un momento di grande tumulto nella vita di Kandinskij, riflette l’emozione e l’energia che l’artista stava provando in quel momento.
“Cerchio nero” (1913): un grande cerchio nero campeggia al centro di una tela bianca, circondato da linee e forme geometriche colorate. Una delle prime opere completamente astratte di Kandinskij.
In copertina foto di Kaitlyn Small da Pixabay