Un peccato di gola ispirato da storia, arte, musica e cinematografia: Reine de Saba.
“Era nera. Era bella. Soggiogava con la mente. Guerriera, impose la pace, nove secoli prima della nostra era, sul favoloso regno di Saba, paese di oro e d’incenso.
Ma la sua battaglia più bella combinò amore e intelligenza. Sfidò il re Salomone con il gioco degli enigmi. Sconfitta, si concesse a lui per tre meravigliose notti che il Cantico dei Cantici saprà scrivere per l’eternità nella memoria d’amore dell’Occidente. La storia dice che Makeda, regina di Saba, e Salomone, re di Giuda e d’Israele, ebbero un figlio, Menelik, il primo di una lunga dinastia di re africani.
Così la presentazione dell’affascinante romanzo “La Regina di Saba” del grande scrittore ebreo-polacco Marek Halter, che racconta il mito e le imprese della donna che fa sognare da millenni studiosi, archeologi, pittori, poeti e musicisti.
Di lei si parla nella Bibbia, nel Corano e nel Kebra Nagast (il libro epico etiope dei Re), ha incuriosito storici come Erodoto e Plinio il Vecchio, ha ispirato illustri pittori che l’hanno celebrata in opere sublimi, tra cui spiccano per importanza e pathos l’affresco di Piero Della Francesca “La leggenda della vera croce” , che dipinge una regina morbida, velata e inchinata davanti ad un Salomone maturo, e l’affresco di Raffaello “Storie di Salomone: l’incontro con la regina di Saba” , in cui l’artista ci mostra una regina giovane, ingioiellata e dalla pelle scura che sembra quasi “volare” tra le braccia di un Salomone canuto.
Ma è soprattutto il Tintoretto a dare maggior energia all’episodio biblico, sottolineando, nel suo “Salomone e la regina di Saba”, la solennità del momento con toni retorici e particolare attenzione a tutta l’ambientazione.
In letteratura molti autori sono stati ammaliati dalla figura della regina yemenita, nascono così testi pregevoli come “La regina di Saba” di Gérard de Nerval (1853), prezioso tassello del Romanticismo europeo, “La tentazione di Sant’Antonio” di Gustave Flaubert ci regala una regina seduttrice che sfoggia tutte le sue armi per tentare Sant’Antonio, e basato sugli ultimi scavi archeologici il già citato romanzo di Halter, che ci rivela una regina di Saba di intensa modernità.
In ambito musicale come non ricordare le opere liriche Solomon (1749) di Haendel, Reine de Saba (1862) di Charles Gounod, Die Königin von Saba (1875) di Károly Goldmark e il balletto Belkis, regina di Saba (1932) di Ottorino Respighi.
Al cinema a dare il volto alla bella regina è la popolare Gina Lollobrigida, al fianco di Yul Brynner, nel kolossal “Salomone e la regina di Saba” diretto nel 1959 da King Vidor. Di casa nostra, invece, è il film “Regina di Saba” (1952) di Pietro Francisi, con protagonisti Gino Cervi nei panni di Salomone e Leonora Ruffo nel ruolo dellacelebre regina.
Una donna, una regina, una leggenda che ha appassionato e sedotto generazioni di artisti non poteva che ispirare anche i creativi della gastronomia.
Ecco, dunque, che Julia Child, famosissima cuoca Americana che negli anni ’60 pubblicò due libri di cucina francese per gli americani, crea un dolce lussurioso, un vero e proprio peccato di gola dedicato alla bella regina: morbida e scioglievole torta al cioccolato e mandorle, dal leggero retrogusto di caffè e rum, ricoperta da una vellutata ganache fondente aromatizzata al caffè e rum, una corona di mandorle e lamelle a cingerne raffinatamente i bordi e una spolverata di cacao amaro misto a caffè macinato fresco a speziare il tutto.
Il dolce in questione, che si chiama appunto “Tarte Reine de Saba”, è diventato popolare tra golosi e foodblogger grazie al film del 2009 “Julie&Julia” diretto da Nora Ephron e interpretato da una splendida Meryl Streep, che veste i panni della cuoca Julia Child, a cui è dedicata la pellicola, e la squisita Amy Adams, che interpreta la scrittrice e blogger Julie Powell.
In una scena del film vediamo la Streep proprio mentre prepara questa goduriosa torta al cioccolato.
Veniamo dunque alla ricetta.
Tarte Reine de Saba
Ingredienti:
- 120g di cioccolato fondente 65%
- 2 cucchiai di rum
- 4 cucchiai di caffè ristretto
- 120g di burro ammorbidito
- 130g di zucchero + 2 cucchiai
- 3 uova
- 1 pizzico di sale
- 80g di farina di mandorle
- 1/4 di cucchiaino di essenza di mandorle
- 120g di farina 00
Per la glassa:
- 100 gr di cioccolato fondente 65%
- 100 ml di panna fresca
- 3 cucchiai di caffè ristretto
- 2 cucchiai di rum
Per rifinire:
- mandorle a lamelle
- cacao amaro in polvere mischiato a mezzo cucchiaio raso di caffè macinato fresco
Procedimento:
In una ciotola montate il burro morbido con i 130 gr di zucchero finché il composto risulterà soffice e spumoso.
Sciogliete il cioccolato a bagnomaria, quando è quasi sciolto completamente aggiungete il caffè e il rum e amalgamateli velocemente.
Fate intiepidire il cioccolato e poi versatelo sul composto di burro e zucchero e continuate a montare finché si sarà amalgamato perfettamente.
Dividete gli albumi dai tuorli, sbattete leggermente con una forchetta questi ultimi e incorporateli al composto di burro e cioccolato, quindi aggiungete la farina di mandorle e l’essenza di mandorle.
Montate gli albumi e quando saranno montati quasi a neve aggiungete i 2 cucchiai di zucchero per stabilizzarne la massa.
Incorporate al composto cioccolatoso 1/4 degli albumi, mescolando con una spatola dall’alto verso il basso e procedete poi incorporando farina e albumi alternandoli.
Imburrate e infarinate uno stampo da 20 cm, versatevi il composto (che risulterà mediamente denso, quindi livellatelo con la spatola) e infornate a 180° per 30 minuti.
Mi raccomando il tempo di cottura dev’essere seguito scrupolosamente, non fate cuocere la torta per più tempo altrimenti perderà la sua caratteristica umidità.
La torta sarà cotta quando inserendo uno stecchino risulterà asciutta ai bordi e leggermente oleosa al centro.
Mentre la torta cuoce preparate la glassa:
In un pentolino portate ad ebollizione la panna, quindi spegnete il fuoco e aggiungete il cioccolato mescolando velocemente. Quando il composto risulterà liscio e lucido aggiungete il caffè e il rum, mescolate e lasciate raffreddare e raddensare la ganache.
Quando la torta sarà fredda ricopritela con la ganache, decorate i bordi con le mandorle a lamelle e spolverizzate col cacao amaro misto al caffè macinato fresco.