L’osteopatia è ben nota agli italiani già da tempo, nonostante sia stata ufficialmente riconosciuta solo lo scorso giugno 2021. Questo è confermato dalla recente indagine secondo cui due italiani su tre conoscono l’osteopatia e uno su cinque, vale a dire 10 milioni di italiani, si è rivolto ad un osteopata.
Osteopata, il riconoscimento in Italia
In Italia, l’inizio dell’iter di riconoscimento come professione sanitaria è avvenuto formalmente tramite la legge n. 3 dell’11 gennaio 2018 (conosciuta anche come legge Lorenzin ) che è entrata in vigore il 15 febbraio, in attesa dei decreti attuativi che dovevano avvenire dopo 3/6 mesi.
Dopo quasi 3 anni dalla legge avviene l’istituzione ufficiale da parte dello Stato. Infatti, il 5 novembre 2020 la conferenza tra Stato, le Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano hanno dato il loro parere positivo, in accordo anche con quanto espresso dal Consiglio Superiore di Sanità, al riconoscimento della figura sanitaria dell’osteopatia.
Il 24 giugno 2021 il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha annunciato il completamento del percorso del Governo per istituire la professione sanitaria dell’osteopata.
Intervista a Parentsmile
Le domande sono tante: cos’è l’osteopata? Cosa fa? Ne parliamo con Parentsmile:
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Cos’è l’osteopatia e cosa fa l’osteopata
L’osteopatia è una professione sanitaria (individuata ufficialmente nella legge 3/2018) basata su un approccio integrato e complementare alla medicina tradizionale. L’osteopata è un professionista che si avvale dell’esclusivo contatto manuale con l’obbiettivo di ricercare e far emergere i meccanismi che mantengono alto lo stato di salute.
Durante la valutazione del paziente, l’osteopata andrà a ricercare la disfunzione somatica per poi approcciarla attraverso tecniche specifiche.
Lo scopo del trattamento manipolativo osteopatico è quello di ripristinare la mobilità fisiologica a livello dei diversi sistemi corporei (muscolo-scheletrico, fasciale, nervoso, circolatorio..) i quali, grazie ad un’attività sinergica, regoleranno il funzionamento degli apparati e sosterranno l’omeostasi del paziente, così da innescare l’innata capacità dell’organismo di autoregolazione.
Quanto è importante rivolgersi all’osteopata?
“Due italiani su tre conoscono l’osteopatia e uno su cinque (10 milioni di italiani) si è rivolto ad un osteopata.”
Questi sono i dati emersi da un’indagine del 2017 su “Gli italiani e l’Osteopatia” realizzata per il ROI (Registro degli Osteopati d’Italia) dall’istituto di ricerca Eumetra Monterosa, in cui vengono messi in luce i fattori di scelta dell’osteopatia. Emerge infatti che il 70% di chi si rivolge all’osteopatia lo fa per curare dolori di natura muscolo scheletrica, e il 90% di essi si dichiara molto o abbastanza soddisfatto del risultato.
Tra i motivi di consulto dell’osteopatia, oltre ai dolori di natura muscolo scheletrica, non sono da escludere anche i dolori derivanti da altri apparati, come ad esempio quello viscerale. Infatti molti utenti si rivolgono all’osteopata per il trattamento di problematiche come: reflusso gastro esofageo, mal di testa, vertigini, dolori relativi al ciclo mestruale, stitichezza e gonfiori addominali.
E’ inoltre importante ricordare e sottolineare l’importanza dell’intervento osteopatico nell’ambito della gravidanza, della neonatalità e della pediatria. Infatti ci si può rivolgere all’osteopata per risolvere i dolori relativi alla gravidanza, come il mal di schiena, la pubalgia, il reflusso e il trattamento di un’eventuale cicatrice da cesareo; ma anche per quanto riguarda le problematiche relative all’età neonatale: coliche, stitichezza, torcicollo, rigurgiti frequenti e plagiocefalia sono tra i principali motivi di consulto in questa fase di crescita.