Il 21 e il 22 Maggio 2020 sono state due giornate molto tristi per il mondo dello sport italiano. Infatti, il radiocronista RAI Claudio Ferretti e l’allenatore Gigi Simoni sono scomparsi a seguito di un repentino e veloce peggioramento del loro stato di salute. Due protagonisti del mondo sport nostrano che mai saranno dimenticati.
Il radiocronista RAI Claudio Ferretti: voce e radiocronista d’altri tempi
Figlio d’arte del leggendario radiocronista sportivo Mario Ferretti (indimenticabile la sua frase “Un uomo solo al comando” riferita al ciclista Fausto Coppi), Claudio Ferretti è stata una delle voci più iconiche della trasmissione radiofonica “Tutto il calcio minuto per minuto” dopo essere entrato in RAI nel 1963 ed aver vinto il concorso per radiocronisti nel 1968. Ferretti, sebbene fosse notoriamente un tifoso della Lazio, era considerato sempre imparziale nella sua professione e come radiocronista.
Dopo la radio, passò alla televisione nel 1998 dove divenne conduttore dell’edizione principale del TG3. Telegiornale del quale sarà poi prima capo della redazione sportiva del TG3; poi di quella culturale. Dal 1998 al 2000, al Giro d’Italia condusse Il processo alla tappa, prima edizione moderna della trasmissione inventata da Sergio Zavoli. Il 10 gennaio 2010 tornò, dopo ventidue anni di assenza, al microfono di Tutto il calcio minuto per minuto, in occasione della puntata speciale per il cinquantesimo compleanno della trasmissione; affiancò nella circostanza Riccardo Cucchi da Firenze per Fiorentina-Bari.
Gigi Simoni, l’allenatore gentiluomo
Dopo una lunga malattia, Gigi Simone è scomparso all’età di 81 anni. I suoi modi di fare e il suo incredibile talento da allenatore, lo hanno reso uno dei mister più amati nel mondo del calcio. Prima del tanto ricordato triplete di Mourinho, fu proprio Simoni l’ultimo allenatore ad aver vinto un trofeo europeo all’Inter. Parliamo della Coppa Uefa 1997/1998 a Parigi contro la Lazio. L’anno prima, però, fu protagonista di un’altra cavalcata in coppa ovvero la Coppa Italia 1996/1997 guidando il Napoli fino alla finale che non poté “giocare” causa esonero. Tornò all’ombra del Vesuvio nel 2003 per salvare la squadra dalla retrocessione in Serie C1 e riuscendoci. Purtroppo, la retrocessione avvenne lo stesso a causa del fallimento della società azzurra. Quella col Napoli fu l’ultima esperienza in panchina fino al piccolo ritorno sulla panchina del Gubbio nel 2011.
Non solo Inter e Napoli visto che lasciò il segno anche al Genoa (che lo ha inserito nella sua personale Hallo of Fame) e la Cremonese (con la quale ottenne due promozioni in due anni) che lo definì “L’allenatore del secolo”.
Tecnico molto amato dai suoi stessi giocatori che aveva allenato. Esempio su tutti, Ronaldo (detto “Il Fenomeno”) appena saputa la notizia della morte del mister di Crevalcone ha voluto ricordarlo tramite un post su Instagram.