Viene dall’Argentina il nuovo Pontefice Francesco che succede a Benedetto. Sarà vero cambiamento?
E così dopo il “santo subito” che veniva dall’est; il “vignaiolo di Dio” che veniva dalla mittleuropa, ora è a volta del “mite pastore dal dolce sorriso” che viene dalla pampa argentina. La folla giubilante a San Pietro ha accolto prima la fumata bianca, poi lo scampanio e infine l’Habemus Papam al ritmo di “viva il Papa, viva il Papa” ed diventata addirittura gaudente alla predica del nuovo eletto al soglio pontificio. Già i media di tutto il mondo avevano rimbalzato la notizia che è cominciata la fase 2 della elezione del nuovo Papa: il suo passaggio ai raggi X. E’ solo l’inizio, ma la sua provenienza dall’ “esercito di Cristo”, da quella Compagnia di Gesù di Loyoliana memoria che più che simpatia incute tutto il timore della chiesa antica, e la scelta del suo nuovo nome Francesco (Francesco I come alcuni preferiscono essendo il primo pontefice a proclamarsi con il nome del poverello di Assisi) sembrano subito un po’ discrasici ai meno esegeti delle questioni papaline. La provenienza sudamericana del nuovo Pontefice, che è poi colui che allo scorso conclave fu secondo solo a Benedetto XVI nella conta dei voti ottenuti, ha fatto immediatamente gridare al “vento di cambiamento” nella Chiesa che si stacca dalla corrotta curia romana ( ior, vatileaks, corvi, tradimenti, e chi più ne ha ne metta) per affidarsi nelle mani di questo nuovo pastore che viene da “terre lontane” come lui stesso ha tenuto a sottolineare. Siamo proprio sicuri che sarà così? Gli analisti, i vaticanisti sin da ieri seri si sperticano appresso alla ricerca estenuante di tutti gli elementi di novità e cambiamento che questo Papa può portare con se: il nome, la mitezza, il sorriso, l’esperienza, l’essere riuscito a catalizzare il consenso al di là delle divisioni laceranti del Conclave. Insomma, tutto positivo e finalmente “la Chiesa si rinnova”? Se sarà vero lo si vedrà al confronto con i fatti, tutti quelli più scottanti e vitali che sono in ballo in questi tempi cosi sciamannati. O sarà solo un cambiamento gattopardesco, come al solito? Per ora possiamo sapere il passato di questo Papa che viene dall’argentina; terra bellissima e viscerale ma anche patria di dittature inenarrabili e di quello che è stata una delle macchie più tremende per l’umanità , forse seconda solo all’Olocausto: la piaga dei Desaparecidos durante la dittatura militare a cavallo fra anni settanta e ottanta per colpa della quale 40.000 cittadini innocenti macchiatisi della sola colpa di non essere allineati vennero fatti scomparire dal governo militare con la complicità delle alte sfere ecclesiastiche di quello che è uno dei paesi più cattolici al mondo. La Compagnia di Gesù era lì ben presente con i suoi capitani, colonnelli, generali e il nuovo Papa faceva già parte di essi. Ma questa è un’altra storia.