Il ministro tecnico dell’ambiente rilascia dichiarazioni scarsamente tecniche e molto “personali” su rifiuti e nucleare schierandosi apertamente a favore d’inceneritori e centrali nucleari ma tacciando anche chi non la pensa così di fare disinformazione e terrorismo mediatico. Dal precedente ministro a quello attuale c’è una bella differenza, per il primo si parlava d’incompetenza come non addetto ai lavori ma per l’attuale tecnico di che cosa deve parlare allora?
Â
Nell’odierno numero di Sette, in edicola, il ministro dell’Ambiente, intervistato da Vittorio Zincone, affronta il tema dei rifiuti a Napoli che già lo ha visto in polemica con il sindaco Luigi De Magistris. Per Clini, ad acuire il problema concorrono due lobby, “quella che si oppone alla gestione razionale dei rifiuti e alla realizzazione degli impianti, e quella che ha un florido mercato nello smaltimento dei rifiuti gestiti dalla malavita”. La cattiva informazione, sostiene il ministro, ha martellato per un ventennio i napoletani, convincendoli che gli impianti di smaltimento siano un male assoluto per la salute e l’ambiente. Ma vivrebbe, Clini, accanto a un termovalizzatore? “Si'”, risponde. “Non credo di essere modificato geneticamente rispetto a un cittadino di Copenaghen o di Brescia”. Anche a proposito del nucleare, secondo il ministro Clini, non si è avuta buona informazione, ma “messaggi semplificati sia da una parte (i contrari assoluti) sia dall’altra (i favorevoli acritici)”, e sarebbe sbagliato escludere l’Italia “dal processo di ricerca in corso a livello globale sul nucleare di quarta generazione”. A parte questa visione abbastanza manichea del mondo che il signor ministro manifesta ciò che dice ci risulta essere doppiamente grave: sui rifiuti non fa altro che tirare fuori le solite trite e ritrite tiritere che provengono – queste sì- da conosciute lobby (chissà perchè in Italia esiste una sola azienda che è capace di gestire impianti di “incenerimento” dei rifiuti) che si risentono non per il fatto di non riuscire a dare un servizio ai cittadini ma dalla mancanza di terreno economico per il loro business; sull’argomento nucleare poi si sommano altre due gravità : quella di essere un tecnico che dimostra di essere molto poco tecnico e quella di essere un sincero antidemocratico visto e considerato che, non una ma due, consultazioni popolari referendarie hanno decretato la morte del nucleare in Italia e un po’ di rispetto lo richiederebbero, se non altro pro forma. Alla domanda, poi,  sulla sua doppia retribuzione, quella da ministro e quella dell’Area Science Park di Trieste, Clini risponde: “Purtroppo non è vero. Ho un solo stipendio da direttore generale del ministero e ho rinunciato all’indennità di presidente di Area. Nel 2010 ho dichiarato 194.000 euro”, una somma così bassa? Poverino!
Â