La missione spaziale Inspiration4 è arrivata alla fase calda. Il lancio in orbita da Cape Canaveral è storico perché è la prima missione spaziale che comprende un equipaggio totalmente formato da privati cittadini.
Inspiration4, la missione ed il lancio in orbita di quattro privati cittadini
Dietro questo storico lancio c’è (come al solito) SpaceX. L’azienda spaziale di Elon Musk è riuscita a realizzare un progetto che è il primo passo verso l’obiettivo del “turismo spaziale”. Portare dei privati cittadini in orbita significa aver rielaborato l’intenso dietro le quinte che i professionisti svolgono per prepararsi al lancio.
Parlando proprio della partenza, questa è avvenuta preso Cape Canaveral alle 20:02 (le 2:02 di notte in Italia) di giovedì 16 Settembre in diretta streaming su YouTube seguita da migliaia di persone. Un lancio avvenuto senza alcun imprevisto. La partenza si è divisa in diversi momenti, prima la capsula Resilience è stata lanciata verso l’alto da un Falcon 9, poco dopo l’accensione dei motori la prima parte del Falcon 9 si è staccata dal resto del razzo ed infinie dopo 10 minuti dal lancio anche la seconda ed ultima parte del “mezzo spaziale” si è staccata permettendo alla capsula Resilience di rimanere in orbita. Una partenza che non ha visto problemi a bordo con i quattro fortunati che hanno potuto salutare amici e parenti da una videocamera sistemata per l’occasione.
I… fantastici quattro
La missione Inspirition4 nasce con un nobile intento: raccogliere fondi per il St. Jude Children’s Research Hospital, un ospedale pediatrico di Memphis che si trova nello stato americano del Tennessee. L’equipaggio della missione comprende innanzitutto il miliardario statunitense Jared Isaacman. Il CEO di Shift4 Payments ha in larga parte finanziato il progetto mentre il “resto” dei finanziamenti è arrivato tramite donazioni e tra coloro i quali hanno contribuito economicamente alla missione è stato sorteggiato un fortunato futuro “astrounata”. La persona inizialmente estratta, però, ha rinunciato alla grande opportunità cedendola all’amico Christopher Sembroski. La seconda metà dell’equipaggio è composta dall’impreditrice Sian Proctor e da un’impiegata del St. Jude di nome Hayley Arceneaux. La ragazza 29enne aveva sofferto da giovane di un tumore alle ossa che l’aveva costretta all’asportazione di alcune ossa della gamba sinistra, sostituite con del titanio. Questa la rende la prima persona con protesi ad andare nello spazio.
Non impreparati
I fantastici quattro che sono partiti per lo spazio non sono certamente impreparati. SpaceX ha dedicato a loro diversi corsi attraverso i quali lo speciale equipaggio ha potuto conoscere le basi della meccanica orbitale oltre a diversi test di simulazione in assenza di peso.