Si è svolta ieri 11 gennaio al WEGIL, il nuovo spazio culturale e polivalente in Largo Ascianghi a Roma, la presentazione del Bando promosso dalla Regione Lazio per le adozioni internazionali. Si tratta di un finanziamento a tasso agevolato che consente alle famiglie che desiderano adottare un bambino, di affrontare le spese relative alle fase pre-adottiva. Il Fondo Regionale per il Microcredito e la Microfinanza della Regione Lazio ha stanziato 2,76 milioni di euro per il sostegno alle famiglie bisognose che sono state escluse dai circuiti di prestito tradizionali per mancanza di garanzie.
Le adozioni sono da tempo un argomento spinoso, specialmente quelle internazionali. La presenza delle istituzioni negli ultimi anni è stata più capillare sul territorio, tuttavia le famiglie continuano a sentirsi sole e a districarsi tra mille difficoltà. Il senso di abbandono è molto forte, e dagli ultimi dati annunciati durante la presentazione del Bando, risulta che le adozioni internazionali abbiano subito un calo di circa il 70%. Una percentuale così alta è data non solo dal senso di abbandono percepito delle coppie da parte delle istituzioni ma anche, e soprattutto in questi ultimi anni, dalla crisi economica che ha colpito tantissime famiglie.
Come sottolineato dall’ attrice Antonella Fattori che ha portato la propria testimonianza durante la presentazione, le coppie devono far fronte ad importanti spese economiche che non tutti sono in grado di sostenere e che spesso sono causa di rinuncia. L’attrice ha dichiarato che nel suo casoci sono voluti circa 30 mila euro per concludere l’adozione, un costo troppo alto per tantissime famiglie, quasi un lusso. Con questo bando, invece, la Regione Lazio si impegna a dare una risposta fattiva su una questione complessa come quella delle adozioni internazionali, dando un segnale concreto anche a quel senso generale di solitudine che, come ha detto il Presidenze Nicola Zingaretti durante l’incontro, si percepisce non solo tra le persone che intraprendono questo cammino, ma anche tra quanti non riescono a trovare una risposta ai tanti temi del proprio vivere (lavoro, sicurezza, assistenza etc..). Sperimentare il microcredito per le adozioni è stato un passo importante –dice Zingaretti – non solo per l’effetto che produrrà, ma perché è una innovazione che parte dalla lettura di un bisogno e che chiama le istituzioni ad un dovere,cioè quello di rispondere alle aspettative del cittadino.Secondo Zingaretti infatti, l’importanza di questa iniziativa deve essere letta anche in ottica futura, poichè con questo Bando la Regione ha deciso di puntare sulla qualità della spesa pubblica, che secondo il presidente è ciò che potrebbe fare la differenza per il successo o meno delle iniziative promosse dalla Regione, come nel caso delle adozioni internazionali.
Accedendo al sito http://www.lazioinnova.it/, la Regione Lazio ha messo a disposizione delle famiglie interessate una serie di informazioni utili per una prima analisi sulle opportunità offerte dall’iniziativa. Vediamo comunque nel dettaglio quali spese copre il microcredito, chi può richiederlo e quali sono le caratteristiche economiche:
A cosa serve
Il microcredito è un prestito personale erogato dalla Banca di Credito Cooperativo di Roma per il supporto economico alle coppie che decidono di intraprendere la strada delle adozioni internazionali e che serve a fronteggiare le spese iniziali (ad esempio quelle amministrative, quelle relative ai viaggi e ai soggiorni all’estero).
Chi può chiederlo
Il Fondo è stato messo a disposizione delle famiglie che hanno difficoltà ad accedere al credito bancario tradizionale e che sono residenti nella Regione Lazio.Ovviamente, tra i principali requisiti è richiesto che le famiglie possegganoil “Decreto di Idoneità” all’adozione rilasciato dalle Autorità Competenti.
Le caratteristiche del finanziamento
Il prestito personale messo a disposizione della Regione a partire dalunedì 15 gennaio serve a coprire,con un prestito che va dai 5.000 ai 25.000 euro, esclusivamente alle spese legate alla pre-adozione. Il prestito cioè viene erogato per spese relative ai servizi prestati dall’ente autorizzato alle adozioni. Parliamo di costi di viaggio e soggiorno nei paesi dei bambini adottati e di spese amministrative sostenute sia in Italia che all’estero. La famiglia beneficiaria del prestito potrà rimborsare il credito nel giro di 7 anni con rate mensili ad un tasso dell’1% senza dover sostenere alcun costo di istruttoria o di commissione e soprattutto, sostiene l’assessore alle Politiche Sociali, Sport e Sicurezza, Rita Visini nel corso del suo intervento, senza necessità di garanzie né patrimoniali, né finanziarie e nemmeno personali. Inoltre, l’assessore ci ha tenuto a sottolineare che si tratta di un sistema rotativo, cioè di un sistema che reindirizza nel fondo gli importi rimborsati dalle famiglie rendendolo di conseguenza stabile e quindi duraturo.
A chi e come fare domanda
Le domande possono essere presentate ai Soggetti Erogatori convenzionati con Lazio Innova e indicati sul sito www.lazioinnova.it
Quali documenti occorrono
Verificato il possesso dei requisiti formali per la presentazione della domanda, ilSoggettoErogatorefisserà un appuntamento con la famiglia richiedente che si premunirà dei seguenti documenti: modulo di domanda secondo lo schema allegato all’Avviso e sottoscritto in originale, documenti di identità,copia del Decreto di Idoneità ricevuto dalle Autorità Competenti e altra documentazione indicata nell’Avviso o richiesta dal Soggetto Erogatore.
Interessante è stato l’intervento della Direttrice della Rai Anna Maria Colella, che rivolgendosi a Zingaretti,ha posto l’accento sulla necessità di una reale trasformazione della macchina istituzionale coinvolta con i soggetti che operano nell’ambito delle adozioni. La Direttrice della Rai infatti,ha sottolineato come in questi anni la Regione Lazio e la Regione Piemonte abbiano dato un importante contributo per garantire continuità e professionalità agli enti coinvolti nel circuito delle adozioni, specificando tuttavia che in questa direzione si devono dirigere anche tutte le altre regioni d’Italia, altrimenti non si va da nessuna parte… Per ottenere buoni risultati, conclude Anna Maria Colella, è necessario trovare un accordo, un protocollo che consenta a tutti di lavorare bene, è necessaria una collaborazione attiva tra istituzioni pubbliche, private e servizi territoriali al fine di garantire alle famiglie la trasparenza, lagaranzia e la professionalità di tutti gli enti coinvolti nel circuito delle adozioni internazionali.