Cento anni fa, il 23 marzo, nasceva Ugo Tognazzi. Attore simbolo del nostro cinema, insieme a Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Nino Manfredi, portò sul grande schermo i vizi e le debolezze dell’uomo italiano. Il teatro, il cinema, la televisione che allora nasceva: tutto si inchinava al suo innato talento, alla sua naturale comicità. Nell’anniversario della nascita di Ugo Tognazzi la Rai gli ha dedicato uno speciale dal titolo “La voglia matta di vivere” realizzato dal figlio Ricky.
La comicità…
Alcuni dei classici della commedia all’italiana hanno avuto Tognazzi come protagonista: “La voglia matta” (1962), “I mostri” (1963), “Venga a prendere il caffè da noi” (1970), “Romanzo popolare” (1975), “L’anatra all’arancia” (1975) ai quali ha donato un contributo molto personale con le sue caratterizzazioni. Dal sodalizio con il regista Marco Ferreri sono nate, invece, pellicole come “La donna scimmia” (1964), “L’uomo dei cinque palloni” (1965), “L’udienza” (1972), “La grande abbuffata” (1973). Film che hanno stravolto i canoni della commedia all’italiana offrendo all’attore l’opportunità di interpretazioni originalissime.
… e l’eleganza
Il capolavoro al quale il nome di Ugo Tognazzi è indissolubilmente legato resta, però, “Amici miei”. Alla pellicola del 1975 diretta da Mario Monicelli seguì nel 1982 “Amici miei – Atto II” sempre per la regia di Monicelli e “Amici miei – Atto terzo” diretto da Nanni Loy nel 1985. Solo quella sua innata eleganza unita all’adorabile faccia da schiaffi può farci ancora amare, dopo quasi cinquant’anni, la supercazzola prematurata con scappellamento a destra quasi antani. Di tanto in tanto rimpiangiamo che nei treni moderni i finestrini non si possano aprire. E dire che quel ruolo era stato offerto prima a Marcello Mastroianni poi a Raimondo Vianello che però rifiutarono. La stessa eleganza la ritroviamo in una trilogia per quei tempi molto coraggiosa, Il vizietto, altri suoi tre grandi successi.
L’anniversario della nascita di Ugo Tognazzi
Eppure Tognazzi, durante un’intervista, confessò di considerare la recitazione un hobby rispetto a quella che era la sua più grande passione: la cucina. Il profumo di un buon ragù, diceva, l’avrebbe usato anche come dopobarba. Una passione che ritrovava in tutta la sua pienezza nella sua casa di Velletri dove si era stabilito con la sua terza partner, Franca Bettoja, madre dei suoi figli Gianmarco e Maria Sole. Di flirt con colleghe italiane e straniere gliene sono stati attribuiti tanti, ma le donne importanti della sua vita restano le madri dei suoi figli. In quella casa, nella quale erano benvenuti tutti i suoi figli, oggi ha sede l’Associazione Culturale Ugo Tognazzi che mantiene vivo il ricordo dell’attore e dell’uomo. In occasione del centenario della sua nascita, il figlio Ricky ha voluto dedicargli un documentario dal titolo “La voglia matta di vivere” disponibile su Raiplay. Il ricordo di un attore che, negli anni Cinquanta e Sessanta, ha interpretato “l’italiano imperfetto”.
Foto tratta dall’archivio dell’Associazione Culturale Ugo Tognazzi