Nel contesto delle crescenti minacce ai giornalisti e, di conseguenza, degli ostacoli alla libertà di espressione e di informazione, il Consiglio Europeo ha approvato conclusioni sulla protezione e la sicurezza dei giornalisti e dei professionisti dei media.
L’UE chiede più protezione
Gli Stati membri invitano la Commissione a rafforzare i finanziamenti a favore del giornalismo indipendente e d’inchiesta e a tenere conto della sicurezza online e della libertà di parola dei giornalisti e degli altri professionisti dei media in tutte le iniziative pertinenti derivanti dalla strategia digitale dell’UE.
Il Consiglio ha riconosciuto che molti giornalisti e altri professionisti dei media non sono in grado di lavorare ovunque in modo libero e indipendente come invece dovrebbero. Secondo una relazione del Consiglio d’Europa, dal 2016 è quasi raddoppiato il numero di segnalazioni relative a minacce gravi alla sicurezza dei giornalisti e alla libertà dei media in Europa (nel 2021 sono state registrate 282 segnalazioni).
Oltre a essere esposti a minacce per la loro sicurezza, i giornalisti e gli altri professionisti dei media vivono una situazione economica sempre più precaria. La trasformazione digitale, la chiusura di organi di informazione e le conseguenze della pandemia hanno aggravato l’insicurezza economica dei giornalisti.
Apprendimento, azione internazionale e sostegno ai giornalisti
Nelle conclusioni il Consiglio invita gli Stati membri e la Commissione, tra l’altro, a:
- incoraggiare l’apprendimento permanente in merito alla protezione dei giornalisti e dei professionisti dei media per i responsabili delle agenzie di stampa, le autorità di contrasto, i giudici e altri i portatori di interessi
- impegnarsi per proteggere i professionisti dei media di tutto il mondo nei pertinenti consessi multilaterali, nelle relazioni bilaterali e in iniziative internazionali
- sostenere, ad esempio mediante assistenza professionale, finanziaria, sociale e legale, i giornalisti e i professionisti dei media indipendenti in esilio, in particolare provenienti da paesi come l’Ucraina, la Bielorussia e la Federazione russa
Contesto e prossime tappe
Le conclusioni approvate oggi fanno parte di una serie più ampia di iniziative. Il 16 settembre 2021 la Commissione ha presentato una raccomandazione che stabilisce orientamenti rivolti agli gli Stati membri affinché adottino misure efficaci, adeguate e proporzionate volte a garantire la protezione, la sicurezza e l’empowerment dei giornalisti. Il 27 aprile la Commissione ha proposto un progetto di legge dell’UE sulla protezione dei giornalisti e dei difensori dei diritti umani da procedimenti giudiziari abusivi (la cosiddetta “direttiva SLAPP”). Infine la Commissione prevede di adottare una “legge europea sulla libertà dei media” tesa a salvaguardare il pluralismo e l’indipendenza dei media nel mercato interno dell’UE.
Gli Stati membri hanno convenuto di scambiare migliori pratiche relativamente all’attuazione delle misure e di fare il punto sull’attuazione delle conclusioni nel 2025.