Gli ambasciatori dell’UE hanno confermato oggi il risultato del trilogo informale finale su una proposta di ammodernamento degli strumenti di difesa commerciale dell’UE. La proposta di regolamento modifica i regolamenti di base vigenti in materia di antidumping e antisovvenzioni affinché consentano di rispondere meglio alle pratiche commerciali sleali.
L’obiettivo è quello di proteggere i produttori dell’UE dai danni provocati dalla concorrenza sleale, garantendo un commercio libero ed equo. Le misure convenute creano un quadro che consentirà di applicare tariffe più elevate alle importazioni oggetto di dumping o sovvenzionate. “Le nuove norme sugli strumenti di difesa commerciale dell’UE ci permetteranno di difendere meglio gli interessi dell’Europa. Proteggeranno le nostre imprese dalla concorrenza sleale mediante una trasparenza e una prevedibilità maggiori. Insieme alla nuova metodologia per rilevare e ovviare alle importazioni oggetto di dumping, che entra oggi in vigore, queste norme aggiornate garantiranno che il sistema di difesa commerciale dell’UE sia adeguato e pronto alle sfide odierne“, ha affermato Urve Palo, ministro estone responsabile delle questioni commerciali, che esercita al momento la presidenza del Consiglio.
La proposta di regolamento intende: migliorare la trasparenza e la prevedibilità per quanto riguarda l’imposizione di misure antidumping e antisovvenzioni provvisorie. Ciò include un periodo di comunicazione preventiva di tre settimane dal momento in cui l’informazione è resa pubblica, durante il quale i dazi provvisori non saranno ancora applicati, nonché ulteriori garanzie di sicurezza che affrontano la questione delle scorte consentire l’avvio di inchieste senza una richiesta ufficiale da parte dell’industria, qualora esista una minaccia di ritorsione da parte di paesi terzi consentire ai sindacati di presentare denunce insieme all’industria e permettere loro di essere parte in causa nei procedimenti ridurre il periodo di inchiesta a un periodo normale di 7 mesi, ma non superiore a 8 mesi.
I dazi definitivi dovranno essere imposti entro 14 mesi consentire l’imposizione di dazi più elevati quando sussistano distorsioni relative alle materie prime e tali materie prime, tra cui l’energia, rappresentino singolarmente oltre il 17%. Ciò consentirebbe un adattamento del livello dei dazi imposti nel quadro della “regola del dazio inferiore” se è nell’interesse dell’UE. L’imposizione di dazi più elevati includerà un profitto di riferimento fissato a un minimo del 6% consentire agli importatori di ottenere il rimborso dei dazi riscossi durante un riesame in previsione della scadenza nel caso in cui le misure di difesa commerciale non siano mantenute prendere in considerazione le norme sociali e ambientali in fase di valutazione dell’accettabilità di un impegno e di definizione del margine di eliminazione del pregiudizio Prossime tappe La discussione odierna in sede di Coreper fornisce il sostegno politico all’accordo raggiunto tra la presidenza e il Parlamento.
Affinché possa entrare in vigore, l’accordo dovrà essere approvato dalla plenaria del Parlamento e dal Consiglio. Si prevede che la commissione INTA del Parlamento voti sul testo il 23 gennaio. Il processo di adozione formale dovrebbe concludersi entro la fine del primo semestre del 2018. Informazioni generali È la prima revisione profonda degli strumenti di difesa commerciale dell’UE dal 1995. Nell’aprile 2013 la Commissione ha presentato una proposta sull’ammodernamento degli strumenti vigenti per meglio adattarli alle esigenze di produttori, importatori e utenti dell’UE.
Le nuove norme danno attuazione agli impegni assunti dal Consiglio europeo nel quadro della dichiarazione di Bratislava del settembre 2016 sulla messa a punto di una politica commerciale dell’UE più solida. Sono completate da una nuova metodologia antidumping per la valutazione delle distorsioni di mercato nei paesi terzi