Il Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio ha appoggiato una proposta intesa ad aumentare il sostegno dell’UE alle regioni colpite da terremoti, inondazioni, siccità e altre calamità naturali.
La percentuale dei costi di ricostruzione sostenuta dall’UE arriverebbe al 90%, con un contributo finanziario dell’UE ad alcune regioni quasi doppio rispetto all’attuale livello del 50%.
La decisione odierna permette alla presidenza maltese di avviare i negoziati con il Parlamento europeo.
L’aumento del tasso di finanziamento dell’UE si applicherebbe ai pagamenti effettuati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR). Rimarrebbe invariato il volume totale della parte del FESR finanziata dall’UE, pari a circa 196,4 miliardi di EUR per il periodo 2014-2020.
Il maggiore tasso di finanziamento dell’UE a titolo del FESR dovrebbe integrare l’assistenza finanziaria già prestata dall’UE attraverso il suo fondo di solidarietà. Il fondo di solidarietà può essere mobilitato per un importo massimo di 500 milioni di EUR l’anno per aiutare gli Stati membri a far fronte alle calamità naturali.