In seguito a un intenso negoziato di due giorni, i ministri europei hanno raggiunto un accordo in tema di pesca sui limiti di cattura per oltre 200 stock ittici commerciali nell’Atlantico, nel Mare del Nord, nel Mediterraneo e nel Mar Nero per il 2021 e, nel caso delle specie di acque profonde, per il 2021 e il 2022. Oltre 100 di questi stock nell’Atlantico e nel Mare del Nord sono stati gestiti congiuntamente con il Regno Unito negli ultimi decenni; considerando i negoziati in corso tra l’UE e il Regno Unito sulle loro future relazioni, i ministri hanno convenuto di fissare contingenti provvisori per gli stock ittici condivisi con il Regno Unito. I contingenti provvisori sono intesi a garantire il proseguimento di una pesca sostenibile nelle zone interessate fino alla conclusione delle consultazioni con il Regno Unito. Un approccio analogo è stato adottato per gli stock gestiti congiuntamente con la Norvegia.
La Brexit e la COVID-19 hanno creato una situazione senza precedenti per le nostre comunità di pescatori. I negoziati di quest’anno si sono svolti, in molti casi, in acque inesplorate, ma ritengo che l’accordo che abbiamo concluso fungerà da valida bussola per orientarci nei mesi a venire. Ci consente di garantire la continuità e un futuro chiaro alle nostre comunità di pescatori nella massima misura possibile, senza compromettere i nostri impegni sul fronte della sostenibilità.Julia Klöckner, ministra federale tedesca dell’Alimentazione e dell’agricoltura
I contingenti provvisori comprendono un rinnovo proporzionale, per i primi tre mesi del 2021, delle attuali possibilità di pesca per il 2020 (con l’applicazione di un coefficiente pari al 25% del contingente totale attuale dell’Unione). I ministri hanno concordato alcune eccezioni a questo approccio basate sulla stagionalità (alcuni stock sono pescati in prevalenza all’inizio dell’anno, ad esempio sgombro e melù) e su pareri scientifici (riduzioni drastiche per alcuni stock, ad esempio il gamberetto boreale).
Per salvaguardare gli stock, i ministri hanno convenuto di ridurre i limiti di cattura, tra l’altro, per la passera di mare nel Kattegat, lo scampo nello Skagerrak, il nasello e il merluzzo giallo nella parte meridionale dell’Atlantico e per diverse specie di acque profonde, compreso uno stock di granatiere di roccia e pesce sciabola nero.
Per quanto riguarda le possibilità di pesca nel Mediterraneo e nel Mar Nero, i ministri hanno convenuto di ridurre di un ulteriore 7,5% gli sforzi di pesca demersale nel Mediterraneo occidentale al fine di preservare gli stock ittici nella zona. Questa riduzione rientra nell’impegno di una riduzione globale e graduale fino al 40% fino all’inizio del 2025 per raggiungere progressivamente il rendimento massimo sostenibile per tutti gli stock interessati da queste attività di pesca altamente multispecifica.