(Adnkronos) – L’Ucraina vuole usare le armi americane per colpire il territorio della Russia. Gli Stati Uniti, finora contrari a questa ipotesi nella guerra contro la Russia, valutano il semaforo verde a Kiev. Il dibattito in corso alla Casa Bianca può produrre una svolta nel conflitto, che vive una fase cruciale con l’offensiva di Mosca nella regione di Kharkiv con l’obiettivo di creare una zona cuscinetto: come ripetuto dal presidente Vladimir Putin, la Russia mira a creare una zona di sicurezza che costringa le forze ucraine ad arretrare e rende impossibile per Kiev colpire le postazioni nemiche con l’artiglieria.
L’Ucraina, però, da oltre un mese ha a disposizione i nuovi missili Atacms forniti dagli Usa: le armi hanno caratteristiche tali per colpire obiettivi a 300 km di distanza. Quindi, potrebbero infliggere danni ben oltre il confine e condizionare pesantemente piani e manivre di Mosca.
Secondo quanto ha scritto il New York Times citando funzionari americani a condizione di anonimato, il Segretario di Stato americano Antony Blinken sta premendo per far sì che questo sia possibile e che cada quindi il tabù che il presidente Usa Joe Biden aveva imposto all’inizio della guerra. La posizione di Blinken si è rafforzata dopo la sua ultima visita a Kiev e dopo che i russi hanno lanciato una nuova offensiva nell’Ucraina nordorientale verso Kharkiv, la seconda città ucraina per dimensioni dopo la capitale.
”Guidato dal Dipartimento di Stato, all’interno dell’Amministrazione è in corso un acceso dibattito sull’allentamento del divieto per consentire agli ucraini di colpire i siti di lancio di missili e artiglieria appena oltre il confine russo”, ha affermato il New York Times. Ma ”non è chiaro quanti dei colleghi nella cerchia di Biden sostengano” questa linea.
L’ipotesi è concreta, a giudicare dalla reazione veemente della Russia. A stretto giro, Mosca ha avvertito Washington: “Questa posizione è assolutamente irresponsabile, è assolutamente pericolosa per le sue conseguenze”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov alla televisione di Stato russa. A Washington, ma anche in alcune capitali europee, si provoca costantemente un’escalation, ha detto Peskov. Ci sono “teste calde negli Stati Uniti che considerano il loro lavoro quello di continuare a gettare benzina sul fuoco”.
“È ormai evidente a tutti gli esperti che nessuna arma è in grado di ribaltare in qualche modo la situazione nella zona dell’operazione militare speciale”, ha aggiunto. Al contrario, le forniture di armi stanno prolungando la guerra per gli ucraini, ha detto Peskov.
Il tema ha un ruolo centrale nel contesto bellico, alla luce anche degli ultimi eventi: l’ennesimo attacco russo su Kharkiv ha provocato morti e feriti. “Ogni volta che si verificano attacchi del genere, che distruggono le nostre città e i nostri villaggi, rovinano vite umane, bruciano libri e tutto ciò che preserva l’umanità, dobbiamo dire apertamente perché ciò è ancora possibile. È solo perché l’Ucraina ha ancora restrizioni nella sua difesa”, le parole del presidente Volodymyr Zelensky.
“E’ per la carenza di sistemi di difesa aerea effettivamente disponibili nel mondo. E’ per la mancanza di” armi “a lungo raggio per i nostri combattenti e per la totale incapacità di distruggere la fonte stessa del terrore russo vicino ai nostri confini, compresi i lanciamissili che hanno colpito l’Ucraina e le vite della nostra gente”. “La stragrande maggioranza del mondo percepisce la minaccia del terrorismo allo stesso modo: le persone vogliono sempre una protezione solida dai terroristi e una giusta punizione per i loro attacchi mortali. E ogni nazione percepirebbe le restrizioni nella lotta al terrorismo come sbagliate e ingiuste.
Per difendere le vite, bisogna avere a disposizione tutti gli strumenti necessari per sconfiggere davvero i terroristi”, ha detto Zelensky. “Abbiamo bisogno di maggiori sforzi, di maggiore determinazione – la determinazione dei leader mondiali – per far sì che il terrorismo russo alla fine perda”, ha detto con l’ennesimo appello.
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