(Adnkronos) – Vladimir “Putin naturalmente in questo momento fa una guerra ibrida, minaccia, alza i toni, è ovvio che anche in vista delle elezioni europee cerca di spaventare l’Occidente e l’Europa”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Mattino Cinque, commentando le nuove minacce nucleari del presidente russo.
“C’è tanta infiltrazione di notizie fasulle e l’invito all’astensione, ma fa parte del gioco. Noi dobbiamo invece andare dritti alla meta, lavorare per la pace e una de-escalation” in Ucraina, ha detto ancora il ministro riferendosi alla Russia. “Noi – ha continuato Tajani parlando di guerra e sostegno militare a Kiev – non dobbiamo essere allineati con nessuno, non siamo sottomessi né alla Francia né alla Germania, siamo degli interlocutori come lo siamo con gli Stati Uniti. La nostra posizione è nota, semmai sono gli altri che non sono allineati con noi, non c’è alcun complesso di inferiorità”.
“Noi siamo costruttori di pace, io non sono un pacifista, nel senso che non sventolo la bandiera arcobaleno, però lavoro per costruire la pace con grande buon senso. Non dobbiamo rischiare la Terza guerra mondiale, non ci sarà, però dobbiamo usare molto buon senso”, ha sottolineato.
“Parteciperò alla conferenza di pace in Svizzera voluta soprattutto da Zelensky e anche al vertice per la ricostruzione dell’Ucraina che si terrà a Berlino il giorno 11”, ha annunciato quindi a Mattino Cinque. Mario Draghi è un “eccellente personaggio”, ma “il Partito Popolare Europeo ha già detto in maniera molto chiara che non è lui il candidato per la guida della Commissione Europea”, ha quindi dichiarato il ministro degli Esteri parlando di Ue.
“Il fatto è che il presidente della Commissione europea è un’indicazione politica”, mentre “Mario Draghi non è parte di nessuna famiglia politica. Grande stima, ma parliamo di una persona che non è candidata”, ha spiegato Tajani, sottolineando che “al 99,9% le elezioni le vincerà ancora il Ppe che ha indicato Ursula von der Leyen”. Ma la scelta dell’attuale presidente della Commissione europea “non è un obbligo, può essere anche un altro”, ha precisato il titolare della Farnesina.
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