(Adnkronos) – Un generale tedesco si fida di una connessione ‘normale’ e viene intercettato dalla Russia. Ecco spiegata la fuga di informazioni che ha consentito a Mosca di diffondere 38 minuti di conversazione tra alti ufficiali delle forze armate tedesche, con riferimenti ai missili Taurus – che l’Ucraina vorrebbe ricevere -, al ponte di Kerch in Crimea come potenziale obiettivo e alla presenza di soldati inglesi in territorio ucraino.
L’intercettazione che ha permesso di divulgare sui social russi una conversazione tra alti ufficiali tedeschi è frutto di un errore individuale, commesso da uno dei partecipanti alla discussione intercettata e derivante in particolare all’uso dell’applicazione di teleconferenza Webex – uso consentito a determinate condizioni di sicurezza – da Singapore.
Non è sintomo di alcuna compromissione o scarsa sicurezza dei sistemi in uso in Germania né opera di una spia, ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius a Berlino. La Russia – ha aggiunto, presentando i primi risultati di un’indagine su quanto accaduto – ha verosimilmente intercettato la chiamata per caso, grazie ad una sorveglianza diffusa. “I nostri sistemi di comunicazione non sono compromessi”, ha detto Pistorius. “Il motivo per cui la chiamata ha potuto essere registrata è stato un errore operativo commesso da un individuo”.Quel partecipante specifico ha chiamato da Singapore, dove era in corso un evento di Air Show alla presenza di alti funzionari militari europei, evento quindi obiettivo delle operazioni dei servizi di sicurezza russi.
Pistorius ha annunciato “indagini disciplinari preliminari” contro il personale coinvolto, ha parlato di “un grave errore”, che “non si sarebbe dovuto verificare” ma ha chiarito di non avere intenzione alcuna di sacrificare uno dei suoi migliori ufficiali, con riferimento all’ispettore dell’aeronautica Ingo Gerhartz, che è coinvolto nella conferenza Webex ai ‘giochi di Putin’, il quale “sta facendo un gioco perfido”. Il danno alla segretezza è “gestibile”, ha sottolineato il ministro. Anche la fiducia degli alleati verso la Germania è intatta. Tuttavia, saranno adottate tutte le misure tecniche e organizzative per garantire che un tale incidente non si ripeta.
Berlino, nelle stesse ore, ha tenuto a ribadire che tra Francia e Germania ci sono amicizia profonda e solidarietà. Lo ha sottolineato in particolare la ministra degli Esteri tedesca, Annalena Baerbock, dopo le divergenze emerse tra i due paesi sul possibile invio di truppe occidentali in Ucraina. “L’amicizia profonda e la solidarietà non si esprimono andando sempre d’accordo.
Se si è sempre d’accordo, qualcosa non va”, ha dichiarato durante un incontro a Sarajevo con il suo omologo bosniaco Elmedin Konakovic. “La profonda amicizia si esprime soprattutto con il fatto che, anche se non si va d’accordo, si resta uniti e nulla può intervenire a dividere”.
Baerbock è partita da Sarajevo per Parigi per un incontro di lavoro con il suo omologo francese, Stéphane Séjourné. L’incontro ha seguito l’emergere di divergenze tra il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il presidente francese, Emmanuel Macron, sul possibile invio di truppe europee in Ucraina. Scholz ha recentemente difeso la decisione di non inviare soldati in Ucraina reagendo alle dichiarazioni di Macron che non escludeva lo schieramento di truppe di terra occidentali sul territorio ucraino.
Francia e Germania, in particolare, vogliono lavorare assieme per assicurare una migliore fornitura di munizioni all’Ucraina, hanno detto Sejourné e Baerbock. “Uniti e determinati: insieme siamo forti”, ha scritto Baerbock su X. “I nostri due paesi sono pienamente impegnati a fianco dell’Ucraina e lavorano assieme per fare di più e meglio”, ha postato Sejourné.
Durante l’incontro, i due ministri hanno parlato degli sforzi globali per il rifornimento di munizioni all’Ucraina, così come delle contromisure ai tentativi russi di destabilizzare la Moldova. Fonti delle delegazioni hanno riferito di colloqui positivi su come Parigi e Berlino possono aiutare concretamente l’Ucraina. Intanto Macron, in visita a Praga, ha detto di voler sostenere l’iniziativa ceca per l’acquisto di 800mila munizioni d’artiglieria per Kiev.
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