L’UCI – Unione Ciclistica Internazionale – ha deciso di non concedere la licenza WorldTour all’Astana, la squadra nella quale militano, tra gli altri, Fabio Aru e Vincenzo Nibali, il vincitore del Tour de France 2014. Come riporta La Gazzetta dello Sport, infatti, la Commissione licenze dell’organismo internazionale ha considerato la gravità dei 5 casi di doping che hanno coinvolto la formazione kazaka nell’ultima stagione: 3 nelle fila della formazione Continental – Okishev, Davidenok e Fedosseyev, tutti positivi ad alcuni steroidi anabolizzanti – 2 nella formazione WorldTour, con le positività di Maxim e Valentin Iglinskiy, entrambi risultati positivi all’EPO.
IL QUINTO CASO L’UCI, dopo i casi Astana dei fratelli Iglinskiy, aveva invitato la formazione del general manager Alexandre Vinokourov ad un’ampia revisione delle misure antidoping interne alla squadra. Il team kazako, membro, tra l’altro, dell’MPCC (Movimento per un ciclismo credibile), aveva assicurato al presidente dell’UCI, Brian Cookson, la massima collaborazione. Ma il 5° ed ultimo caso di positività, quello riguardante Artur Fedosseyev, ha determinato la sospensione del team Continental, il licenziamento di alcuni direttori sportivi e il cambio del presidente della Federazione ciclistica kazaka.
ARU E NIBALI La preoccupazione principale, adesso, riguarda il destino di Fabio Aru e, soprattutto, di Vincenzo Nibali. L’UCI si pronuncerà in via definitiva all’inizio della prossima settimana, ma al momento l’Astana non fa parte delle 18 squadre WorldTour presenti ai nastri di partenza della prossima stagione. Il general manager, Alexandre Vinokourov, ha annunciato l’intenzione eventuale di fare ricorso al Tas. La situazione resta estremamente delicata: se l’UCI dovesse confermare la propria decisione, tutti i corridori sarebbero liberi e senza contratto. Vincenzo Nibali, che ha espresso più volte la propria volontà di rimanere tra le fila del team kazako, sarebbe libero di cercare un’altra squadra.