Pacchetti di sigarette neutri, senza marchio, bianchi e privi di slogan minacciosi. Un’idea inglese che ha lo scopo di rimettere in sella l’economia britannica. Non vi sembra vero? Dovete ricredervi. Il packaging colorato e sofisticato, quale strumento strategico di vendita e comunicazione, viene rimesso in discussione. Secondo la Public Health England, i pacchetti anonimi consentirebbero un introito economico di 500 milioni di sterline l’anno. Un vero è proprio U-Turn che apporterebbe benefici non solo al sistema economico inglese ma anche alla salute dei suoi cittadini. Le risorse economiche destinate all’acquisto di pacchetti alla moda e dalle caratteristiche inconfondibili, saranno investiti in beni e servizi utili ai fabbisogno familiare.
Nonostante la risposta tutt’altro che positiva delle lobby britanniche a questa iniziativa definendola un fallimento che andrebbe ad avallare il mercato nero delle sigarette, il Regno Unito ha deciso di portare avanti questa proposta che aveva già avuto un suo trascorso sotto il ministro Cameron, lasciandosi ispirare dal modello australiano, dove i pacchetti di sigarette sono tutti uguali. Il Ministro della Sanità Jane Ellison, ha affermato che il Governo sta lavorando per apportare delle modifiche alla legge che regola la vendita delle sigarette ponendosi come obiettivo quello di diminuirne il consumo. Inutile dire che nuove pressioni sociali costituite da pubblicità e gruppi mediatici favoriranno il processo di disassuefazione dal fumo puntando sull’anonimato del colore. Il nome del brand è stampato con il font di stesso stile e grandezza su uno sfondo color marrone o verde; il bianco sarà abolito in quanto trasmette sensazioni positive legate al benessere e alla salute.
In Australia la formula U-Turn ha dato i suoi frutti: grazie all’idea britannica promossa già dal 2001, i fumatori australiani si sono rivelati per l’81% più propensi a smettere di fumare. Le vendite di prodotti a base di tabacco sono diminuite del 3,4% in un anno. Le percentuali di morte a causa del fumo in Gran Bretagna sono davvero alte (18%), parliamo di circa 80mila persone che perderebbero la vita in quanto amanti del fumo.
La proposta britannica decide di salvaguardare non solo l’economia dei cittadini più poveri che andrebbero ad investire in beni di prima necessità: quali cibo e vestiario, ma l’obiettivo principale preposto è quello di tentare di scoraggiare quelle fasce più influenzabili e sensibili della popolazione costituita dagli adolescenti, i quali non hanno la percezione dei rischi sulla salute nell’assunzione del comportamento tabagico. Gli adolescenti sono maggiormente suscettibili ai messaggii pro-fumo, in particolare a quelli che ne evidenziano gli aspetti sociali (esigenza di conformarsi, senso di disagio, riduzione di stati emotivi negativi).
La necessità di investire sul packaging , sul potere attrattivo che esso ha suoi giovani, diviene una strategia fondamentale di prevenzione perché consente la messa in atto da parte del soggetto di strategie di coping cognitive e comportamentali che lo induce a smettere potenziando non solo la propria autoefficacia..ma anche il portafoglio!