Il primo concerto si terrà proprio al Teatro Coppola di Catania, uno degli ultimi teatri italiani ancora occupati dopo il tentativo di rivalutazione degli spazi culturali che era partito nel 2011 da parte di vari collettivi di artisti auto-organizzati e che rappresenta il luogo simbolo di una svolta importante nel percorso artistico e umano di Cesare Basile.Non solo Catania ma buona parte del tour è caratterizzata dalla scelta di continuare a collaborare con quelle realtà che ancora esistono e resistono.
Così anche quest’album è destinato a diventare un simbolo di affermazione nella musica e nelle canzoni di Basile. Sono storie che parlano della volgarità del potere politico-economico che ci vorrebbe tutti schiavi e silenti a condurre una vita sana e regolare, senza responsabilità nelle scelte ma con un mare di stronzate da consumare.
Il punto di vista umanista è in linea di continuità con il pensiero di Cesare Basile: si tratta di storie e di canzoni che raramente trovano chi le canti, e che narrano, da una diversa visuale, della proiezione amara che tutti noi siamo oggi costretti a vedere nelle lacrime e nel sangue degli oppressi e dei vinti, sopraffatti dalla brutalità del potere costituito che sempre più spesso e palesemente opera In barba alla vita umana e al suo sacro utilizzo, che viene così stravolta e calpestata, barbaramente umiliata, triturata e sputata fuori alla fine della catena di montaggio del dolore e del castigo. Che ben paga i potenti.
Anche questa volta, sul palco con Cesare Basile una formazione fuori dai soliti clichet che vede aggiungersi a Massimo Ferrarotto alla batteria, Luca Recchia al basso e Simona Norato al pianoforte e ai cori anche Sara Ardizzoni e Roberta Gulisano.