Appena prima che iniziasse il confronto sui temi del Clima e del riscaldamenti ambientale a Parigi con COP21 l’Unione Europea si era mossa per accorpare nuove e più stringenti regole per alcuni tipi di energia propdotta ed utilizzata ancora su vasta scala
Nuove norme in materia di crediti all’esportazione alle centrali elettriche a carbone, sono stati sviluppati nell’ambito dell”OCSE e sono stati approvati dalla UE. Esse sono volte a incoraggiare l’uso di tecnologie ad alta efficienza a basse emissioni,e rivede le regole esistenti.
Si stabiliscono anche i termini e le condizioni finanziarie che si applicheranno ai crediti all’esportazione per i progetti di generazione di energia elettrica a carbone dal 1 ° gennaio 2017 il supporto ufficiale per le centrali elettriche a carbone sarà pertanto essere vietate o verso il basso, con l’obiettivo di ridurre in modo significativo l’uso di centrali elettriche a carbone meno efficienti.
Le nuove regole sono il frutto di quasi due anni di negoziati tra i partecipanti alla disposizione, in cui l’UE ha sempre spinto per un risultato ambizioso. L’Unione europea è un giocatore importante nella disposizione contributo dell’UE ed è stato un fattore decisivo per la svolta che ha portato a un accordo finale sulle nuove regole.
Partecipanti attuali all’accordo sono l’Australia, il Canada, l’Unione europea, Giappone, Corea, Nuova Zelanda, Norvegia, Svizzera e Stati Uniti. Altri membri dell’OCSE e non soci possono essere invitati a partecipare.
L’OCSE è l’unico organismo internazionale che ha messo a punto norme tecniche dettagliate per i crediti all’esportazione.
La disposizione è stata recepita nel diritto comunitario dalla sua entrata in vigore.
La decisione di approvare la nuova concezione è stata presa durante una riunione senza discussione. E ‘stata adottata a maggioranza qualificata. La Francia l’unico Paese ad astenersi.