– Riteniamo positivo che il Ministero abbia accolto il senso della sentenza del TAR del Lazio e abbia formulato una sua idea di Parco Nazionale, riprendendo l’iter interrotto dalle scelte, dall’incapacità della Regione Liguria e dall’inerzia del Ministero, sbloccata dalla capace azione legale dell’Associazione Internazionale “Amici del Monte di Portofino” di Granara e Delpino;
– Riteniamo che la proposta dell’ISPRA, coerente e sensata nella sua articolazione, sia una buona base di inizio, nonostante sia stata forzatamente formulata in assenza di un dibattito e di un confronto con il territorio;
– Riteniamo dannosa, sia dal punto di vista finanziario, sia di prospettiva di sviluppo del territorio, la politica ad oggi tenuta dalla Regione Liguria sulla vicenda;
– Vediamo con preoccupazione l’esclusione dell’area del Monte Fasce, per una serie di questioni, fra cui:
o Il Parco Nazionale di Portofino è l’occasione per tutelare, gestire e contrastare il progressivo degrado di una vasta area di pregio a ridosso della città di Genova,
o Questa scelta esclude la città di Genova dalla governance di quello che, diversamente, potrebbe diventare un parco di importanza internazionale, rinforzando reciprocamente l’immagine di Genova e Portofino e del territorio intermedio, il Golfo Paradiso, per il quale non esiste una idea di sviluppo.
Auspichiamo che la Regione Liguria abbandoni la linea perdente delle corsa alla riduzione dei confini provvisori, formulata nella scarsissima conoscenza del tema e sulla base di slogan terroristici ed ideologici, che hanno mascherato una scarsa capacità di confronto e di idee delle Amministrazioni con le realtà socioeconomiche locali.
Ritenendo che il Parco non debba rimanere un oggetto di scontro elettorale, ma che sia l’occasione per condividere un futuro per i territori, riteniamo sempre con maggior convinzione che serva un dibattito per migliorare la proposta, scendendo anche in aspetti locali e particolari.
Per fare due semplici esempi:
– Il Comune di Uscio, snodo viario ed escursionistico, sede di numerose attività di turismo verde, ad oggi escluso dai confini, con un ampliamento, anche modesto, potrebbe entrare nel parco, con l’area di pregio della Colonia Arnaldi, manufatto di interesse e con grandi potenzialità per lo sviluppo del comprensorio;
– Le cave di ardesia dismesse e in abbandono potrebbero far parte del Parco sulla logica di un progetto di recupero e rinaturalizzazione.
Conseguentemente riteniamo importante anche il coinvolgimento delle realtà temporaneamente escluse dalla ipotesi attuale dei confini, quindi anche dei comuni di Genova, Bargagli, Lumarzo, Bogliasco, Sori, Pieve Ligure, Uscio, San Colombano Certenoli e Leivi.
Il Comitato “Tutti per il Parco” si rende disponibile, come fin dal primo giorno dalla sua recente costituzione, a collaborare e a confrontarsi con le Istituzioni e le realtà territoriali per la costruzione di un Parco condiviso, partecipato e funzionale alle esigenze della tutela dell’ambiente e dello sviluppo socio-economico locale.