Ha aperto i battenti presso il Centro Diagnostico Italiano, in via Saint Bon 20 a Milano, la mostra fotografica “Tutte le ore del mondo – Ritratti di accoglienza, relazione e cura nella Baranzate multietnica”, che rimarrà aperta al pubblico fino al 30 giugno prossimo. Ideata e curata da Fondazione Bracco insieme all’Associazione La Rotonda, la mostra valorizza “Kiriku – A scuola di inclusione”: un progetto nato a Baranzate, Comune alle porte di Milano, per contrastare la povertà educativa, selezionato da Con i bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Le 26 straordinarie foto di Bruneau raccontano un’ipotetica giornata di dodici famiglie italiane e straniere con protagonisti i loro bambini. Il viaggio, pur essendo ambientato a Baranzate, tocca tutto il mondo: dall’Ecuador all’Italia, dal Marocco al Perù, dalla Romania al Salvador, dal Senegal alla Somalia e allo Sri Lanka. Colori, lingue, abitudini e costumi completamente diversi, uniti dalla voglia di mettere radici in un luogo globale attraverso i più piccoli e i loro legami. Scorrendo il catalogo della mostra, ogni azione della giornata è raccontata da una coppia di fotografie che unisce due famiglie di nazionalità differenti in un dialogo immaginario, da cui emerge il desiderio di conoscenza e inclusione.
“Kiriku – A scuola di inclusione” è un progetto triennale partito nel 2018, rivolto ai bambini dagli 0 ai 6 anni e ai lori genitori, e promosso da una rete di partner pubblici e privati, tra cui: l’Associazione “La Rotonda”, Fondazione Bracco, Centro Diagnostico Italiano (CDI), Comune di Baranzate, Istituto Comprensivo “Gianni Rodari” di Baranzate, Politecnico di Milano – TIRESIA, Museo Poldi Pezzoli e Parrocchia “Sant’Arialdo” di Baranzate, con il sostegno dell’impresa sociale Con I Bambini. Le attività su cui i partner hanno scelto di agire sono: la salute, l’apprendimento e la cultura, l’autonomia e la partecipazione. Finora sono stati coinvolti 371 bambini oltre ai loro genitori e insegnanti.
“Da chimica non mi stancherò mai di stupirmi del potere delle reazioni, e del mistero di creare qualcosa di nuovo con ingredienti noti”, afferma Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco. “I piccoli Kiriku, ritratti dal grande Bruneau, fanno proprio questo: attraverso linguaggi e gesti abituali, avvicinano ogni giorno i confini geografici senza per questo dimenticarli, potenziando una reazione che tocca grazie a loro anche i genitori, gli insegnanti, il mondo adulto, la comunità tutta” conclude Diana Bracco, raccontando l’impegno di Fondazione Bracco per i territori ai margini, di cui l’intervento a Baranzate, avviato nel 2016, costituisce una delle esperienze continuative.
“In un quartiere di periferia come il nostro, la sfida quotidiana sta nell’allestire e nel far rivivere, attraverso progetti e azioni, spazi di socialità”, afferma don Paolo Steffano, Parroco di Sant’Arialdo a Baranzate. “Il progetto Kiriku ha permesso a questo lavoro, iniziato quindici anni fa, di trovare nuovi luoghi da contaminare concentrando lo sguardo sulla primissima infanzia. Lo stile è il medesimo che contraddistingue il lavoro in quartiere: la relazione, lo scambio reciproco, la vicinanza spaziale, il sentirsi ascoltati fa nascere vere e proprie occasioni di cambiamento e ripartenza, interrompendo così il circolo vizioso della povertà educativa”.
Dal risveglio, alla colazione, alla scuola, dalla visita dal pediatra, ai giochi al parco, alle fiabe, alla cena e così via, “Tutte le ore del Mondo” racconta la forza di una comunità con storie diverse che non si arrende ma rinasce in un luogo, forse diverso da quello sognato, ma che le offre un’identità.
“In Italia, in un territorio di periferia alle porte di Milano, dove l’accoglienza non è più un’utopia, tutto si tinge di colori diversi”, afferma Gerald Bruneau. “È sempre una sfida testimoniare in immagini la vita in movimento e l’intimità delle persone. Grazie a questo progetto di mostra, ho potuto accostare empaticamente le vite di questi piccoli Kiriku e ho visto bambini immersi in un mondo multicolore vivere senza conflitti le diversità al loro interno, passando con naturalezza dalla dimensione multietnica a quella familiare, che custodisce nei gesti quotidiani identità e tradizioni”.
Il ciclo di mostre, progetto continuativo promosso da Fondazione Bracco e CDI, viene rinnovato ogni anno dal 2010 nella convinzione, sostenuta da evidenze scientifiche, che l’esposizione all’arte e alla cultura contribuisca al complessivo miglioramento della qualità della vita.