(Adnkronos) – Dopo la stretta su influencer e testimonial di grido per i prodotti di cui parte del ricavato viene devoluto in beneficenza, Fdi ragiona su un nuovo giro di vite. Stavolta nel mirino finiscono le recensioni anonime online, quelle che, prendendo in prestito le parole della ministra del Turismo Daniela Santanchè, “possono decretare la vita o la morte di imprese, alberghi e ristoranti” con un semplice click, stroncando un piatto, affondando il colpo su un letto scomodo o una colazione non all’altezza, affilando la lama, o meglio la tastiera, sulla presunta scortesia di un ristoratore o di un titolare di b&b.
A quanto apprende l’Adnkronos, la titolare del Turismo avrebbe condiviso le sue osservazioni con gli addetti ai lavori, raccogliendo malumori e malcontento negli ambienti più colpiti da commenti e post che viaggiano in Rete nell’anonimato e che potrebbero essere scritti anche da odiatori di tastiera che mai hanno messo piede negli esercizi che attaccano sul web con recensioni al vetriolo. In un passaggio successivo, Santanchè avrebbe sondato ambienti di Fdi portando all’attenzione “un tema su cui si sta cominciando a lavorare”.
Obiettivo arrivare a un provvedimento che non passi per una norma bavaglio, ma che tuteli chi offre servizi e fa impresa da recensioni potenzialmente ‘killer’, seppur protette dall’anonimato. Il percorso parlamentare, viene spiegato dai beninformati, potrebbe partire dalla Camera, perché è a Montecitorio che siede Gianluca Caramanna, responsabile Turismo di Fdi e uomo di grande fiducia di Santanchè.
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