Rispetto per l’ambiente, integrazione con il territorio e un ritmo lento. Queste le caratteristiche del turismo fluviale, già molto diffuso in Europa e in particolare in Francia, e che negli ultimi anni sta trovando un favore crescente anche nel nostro paese.
Turismo fluviale: un nuovo sito
Houseboat.it, società italiana di promozione e organizzazione di viaggi su imbarcazioni fluviali e marittime che opera principalmente in Veneto e Friuli Venezia Giulia, è tra i principali sostenitori di questo approccio al territorio, e porta avanti un’idea di turismo sostenibile e accessibile, grazie a continui investimenti per lo sviluppo di nuove tecnologie. Con le sue 43 imbarcazioni, nel 2018 Houseboat.it ha fatto scoprire il turismo fluviale a oltre 45.000 persone.
Sin dalla sua nascita, Houseboat.it porta avanti una ricerca continua, con un capitale investito ad oggi di circa € 8.000.000 e una media di € 250.000 per ogni unità, al fine di trovare soluzioni sempre più vicine alle esigenze dei turisti ma anche a quelle dell’ambiente, un patrimonio universale che va tutelato e valorizzato. Le imbarcazioni, dunque, devono cercare di ridurre il più possibile il proprio impatto ambientale, sia in termini di inquinamento, sia per quanto riguarda il moto ondoso, già oggetto di contestazioni da parte di molte associazioni per la tutela ambientale.
Turismo fluviale: una leva di crescita economica
L’Italia vanta chilometri di idrovie navigabili, ma potrebbero essere molto più sicure se le Amministrazioni avessero maggiore cura dei letti dei fiumi e dei loro argini, con una conseguente crescita economica delle aree interessate, e la creazione di nuovi posti di lavoro. Secondo le analisi di Houseboat.it, ogni crociera fluviale comporta un valore di indotto indiretto sul territorio (ristoranti, negozi, altri servizi) di circa € 2.500.
“Le compagnie di charter devono impegnarsi a perseguire una mobilità che sia sempre più sostenibile, ma anche le Amministrazioni Pubbliche devono fare la loro parte avendo cura del territorio e garantendo un buon livello di manutenzione, solo così potremo far crescere il turismo fluviale e con lui quest’idea di turismo lento e integrato con il territorio – Ha dichiarato Carlo Moretti, CEO di Houseboat.it – Immaginiamo se il turista che decide di venire in Italia, non avesse la strada per arrivarci. Se le strade fossero distrutte o inaccessibili, non verrebbe nessuno. Il tema delle barche è analogo. Se la navigazione è sicura, se i canali hanno un fondale garantito, se le segnaletiche ci sono e sono funzionanti, se i ponti apribili aprono, invece di rimanere boccati, insomma se la navigazione è garantita dalle opere infrastrutturali e da una maggiore cura delle Amministrazioni per il territorio, si può pensare ad un reale sviluppo di questo settore. Ad oggi, la media di frequenza di barche nelle idrovie italiane è di appena 1 ogni 10 Km, proprio a causa della viabilità non garantita. Al contrario, nel Canal du Midi, in Francia, dove la cura del territorio è una delle preoccupazioni primarie, il rapporto è di 1 ogni Km”.
Turismo fluviale ed ecosostenibilità
Nel primo trimestre del 2019, Houseboat.it varerà Minuetto Hybrid, la prima imbarcazione da diporto ad alimentazione ibrida in Italia e in tutta Europa, che consentirà di ridurre l’impatto ambientale prodotto dalla navigazione su ambienti delicati come, ad esempio, quello della laguna di Venezia. Non è la prima volta che la compagnia si propone come apripista per le innovazioni nel settore. Già da tempo, la compagnia ha messo in funzione una versione della propria Minuetto 6+ con sussidi per la mobilità ridotta, la prima barca senza barriere architettoniche, pensata appositamente per le persone con disabilità fisico motorie.
Sempre nel corso del 2019, inizierà la progettazione di un villaggio galleggiante, una boat house sostenibile completamente green, che si integrerà anche con le attività di charter. L’installazione, realizzata anche di concerto con le pubbliche amministrazioni sorgerà in un’area molto particolare e anche molto nota per le sue caratteristiche ambientali, il delta del Po veneto. Sarà il primo progetto di questo tipo in Italia, con pochissimi riferimenti anche in giro per il mondo.