(Adnkronos) – 30,8 milioni di presenze in Trentino nel 2022 (+36,7%) pari a più di 5,7 milioni di turisti, undici volte tanto la popolazione del Trentino. Numeri da record quelli rilasciati dall’Istituto di Statistica della provincia di Trento (Ispat), che aprono una riflessione sul turismo a una settimana dall’avvio ufficiale della stagione invernale e nel giorno di apertura della ‘XXIV edizione di Bitm – Le giornate del turismo montano’.
Delle potenzialità del turismo di montagna e dei cambiamenti in atto si è discusso durante l’incontro, ieri in serata, a Palazzo Roccabruna a Trento, in cui è stata presentata la ricerca ‘Il turismo di montagna: sfide e opportunità di un settore in trasformazione’, realizzata dalla Fondazione per la Sussidiarietà, in collaborazione con Scuola Italiana di Ospitalità e TH Resorts.
Dall’indagine emerge che, con circa 806 miliardi di euro, l’Italia è al primo posto in Europa per prodotto interno lordo delle province con prevalenza di aree montane, La Penisola rappresenta, infatti, circa il 28% del “PIL montano” dell’intero continente. Seguono Spagna (27%), Francia (14%) e Germania (9%). Nelle aree montane del Paese operano più di 2 milioni di imprese, con oltre 5 milioni di addetti. “La montagna in Italia è un patrimonio naturale immenso, spesso trascurato, che va valorizzato e tutelato -osserva Giorgio Vittadini, presidente Fondazione per la Sussidiarietà- che dà un contributo straordinario in molti comparti, dal turismo, all’agricoltura e all’industria.
Bisogna però costruire sempre di più progetti sostenibili che valorizzino i territori. Con la diffusione delle tecnologie, inoltre, c’è oggi la possibilità di vivere e lavorare anche in zone montane una volta isolate”. In Europa l’Italia ha il primato di superficie montagnosa sul totale: oltre il 66% contro una media continentale del 32%. Con 800 km di piste – la maggior parte distribuite tra due grandi comprensori, il Dolomiti Superski e lo Skirama Dolomiti-Adamello Brenta – serviti da 227 impianti di risalita, 5843 km di sentieri e più di 8000 km di piste per mountain bike il Trentino è una regione chiave per il turismo montano.
“Serve ripensarci come comunità che vive in questo luogo”, dichiara Alessandro Franceschini, responsabile scientifico della Bitm, che animerà la riflessione sul settore nei prossimi giorni al Muse. “Una comunità che vive, lavora e abita in questi luoghi diventa la dimensione da perseguire, lavorando per destagionalizzare il turismo, in un progetto comune più radicato nei territori”, continua.
Protagonista di questi temi da anni, Maurizio Rossini, ceo di Trentino Marketing ha affermato “Le Alpi sono la più importante destinazione turistica al mondo, in un tempo che sta cambiando. Per questa ragione anche le proposte devono evolversi in un’offerta che abbraccia tutte le ricchezze del nostro paese quelle culturali, paesaggistiche, enogastronomiche, produttive. Fare buon turismo vuol dire sostenere tutto il contesto, con una visione nuova, ridando anche dignità al lavoro nel settore, valorizzando le professionalità”.
Il tema della formazione è stato centrale negli interventi nella discussione e anche nell’intervento di Walter Viola, direttore generale Fondazione Franco Demarchi, che ha sottolineato le difficoltà del settore nel passaggio generazionale: “Serve riconsiderare il turismo di montagna come un valore per tutta l’economia. In Trentino l’impatto del valore del turismo sul PIL è molto importante, per questo sono fondamentali momenti di riflessione condivisi, perché la sfida per il futuro va affrontata facendo sistema, in un’alleanza pubblico-privata che riscopra un nuovo modo di abitare la montagna”.
La serata è stata organizzata in collaborazione con TH Resorts che gestisce quattro alberghi in Regione: a Madonna di Campiglio, San Martino di Castrozza e due a Marilleva, per un totale di 575 camere, quasi 165.000 presenze l’anno e oltre 500 addetti. L’andamento della stagione estiva è stato positivo con 12.000 arrivi e 55.000 presenze, numeri questi che rappresentano i migliori risultati negli ultimi 10 anni. “Il turismo montano se adeguatamente sostenuto garantisce effetti per tutta la filiera e per i territori”, ha dichiarato il presidente di TH Resorts, Graziano Debellini.
“Noi ci crediamo da sempre, siamo leader nel segmento montagna e continuiamo a investire. È un settore in forte espansione, che è diventato attrattivo anche per i giovani, ma dobbiamo ancora lavorare nella destagionalizzazione dei flussi turistici per continuare ad accrescere la capacità competitiva e innovativa dell’imprenditorialità̀ turistica del settore, in particolare sui mercati esteri. Serve anche un investimento in formazione e per questo abbiamo fortemente voluto la nascita in Italia della prima hotel school per il turismo, la Scuola Italiana di Ospitalità”, ha continuato.
All’evento ha portato i suoi saluti la presidente di Confesercenti Patrizia De Luise che ha sottolineato l’importanza del comparto turistico, il primo settore a ripartire dopo il Covid. “Noi come imprenditori possiamo fare molto, ma servono approfondimenti e competenze, dobbiamo insieme lavorare su infrastrutture e servizi, con uno sguardo alla sostenibilità. Il turismo è un valore non solo economico ma anche un fattore chiave di accoglienza”, ha concluso.
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