La Turchia non pagherà più le medicine ai fumatori che si ammalano di cancro ai polmoni. La nuova misura introdotta questo mese dall’Istituto per la sicurezza sociale (Sgk) di Ankara, riportata dai media locali, sta scatenando una bufera di polemiche.
Diverse organizzazioni di medici e avvocati hanno criticato l’iniziativa, dicendosi pronte a portarla davanti ai giudici. All’origine della decisione ci sarebbe la volontà di sanzionare un’abitudine contro cui il presidente turco conduce da tempo una dura campagna. “Non può esserci una libertà di fumare. Proprio come non può esserci una libertà di suicidarsi e di esporsi a malattie mortali, non può esserci la libertà ad abitudini che causano la stessa fine. Lo stato è responsabile nel proteggere i suoi cittadini da tabacco, alcol e droghe“, aveva detto Erdogan pochi giorni fa, ospitando un incontro ad Ankara in occasione della Giornata contro il fumo.
La nuova norma, obiettano in molti, viola tra le altre cose il principio di eguaglianza tra i cittadini. L’Associazione dei medici turchi (Ttb) ha fatto sapere che sta studiando i termini per un ricorso alla Corte costituzionale.
Quella del fumo è una questione scottante per tutti. Oltre alla diatriba fra ministeri della sanità e fumatori, i quali vogliono esser lasciati liberi di fumare senza sentirsi dei suicidi, per combattere e prevenire il tabagismo, sarebbe opportuno distribuire gratuitamente i farmaci anti fumo.
Il costo dei farmaci per smettere di fumare dovrebbe essere rimborsato dallo stato, come accade nel Regno Unito.